Due dipendenti dell’Ispettorato del lavoro di Bologna sono stati minacciati di morte dal socio di un ristorante del centro del capoluogo emiliano dove stavano eseguendo un normale controllo contro l’impiego di manodopera clandestina e il lavoro nero. Il ristoratore avrebbe urlato loro ”Vi taglio la gola” e ”vi ammazzo tutti” costringendoli a chiamare la polizia. Dagli accertamenti e’ emerso che nel locale lavorava un cameriere clandestino e quindi senza alcun contratto. Per questo i due soci sono stati denunciati per occupazione di manodopera clandestina. Quello piu’ arrabbiato deve anche rispondere di resistenza a pubblico ufficiale.
L’attivita’ del ristorante e’ stata sospesa ed e’ ripartita dopo il pagamento di una sanzione di 1.500 euro. E sono previste altre sanzioni per circa 3.000 euro. Non e’ la prima volta che gli ispettori devono fare i conti con le intemperanze di chi viene controllato.
”Senza dubbio e’ piu’ pericoloso rispetto al passato – spiega un’ispettrice – Certamente adesso c’e’ una maggiore esasperazione per via del delicato momento di crisi”.
Una sorte analoga e’ toccata a due loro colleghi di Macerata e a due colleghe che qualche mese addietro si erano presentate in un’azienda agricola del Bolognese. In quest’ultimo caso le due donne sono state inseguite e minacciate con un coltello dal titolare.
”La crisi ha certamente accentuato questi fenomeni di cui non si e’ mai sentito parlare in passato – dichiara Mario Durante della segreteria Fp Cisl di Bologna – Il susseguirsi di questi fatti, con sempre maggiore frequenza, deve portare a una forte riflessione l’amministrazione di riferimento, in questo caso il Ministero del lavoro, e le istituzioni dello Stato impegnate nella tutela dei diritti e della legalita”’.
Per Durante, inoltre, ”coloro che devono far rispettare la legge non possono essere mandati allo sbaraglio senza i necessari e indispensabili strumenti e le conoscenze utili per affrontare le diverse situazioni”.