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Il Pd insiste: subito la Dia in Emilia-Romagna

Il Pd torna a chiedere l’istituzione di un ufficio della Direzione investigativa antimafia anche in Emilia-Romagna. Dopo l’interrogazione del gennaio scorso presentata alla Camera dall’on. Miglioli, ora è la volta dei senatori Barbolini e Bastico che, assieme ad altri parlamentari del Pd eletti in Emilia-Romagna, sollecitano una risposta del ministro dell’Interno Maroni.

Barbolini ricorda che anche l’Assemblea della Regione Emilia-Romagna, con una risoluzione approvata all’unanimità nel marzo scorso, ha chiesto di potenziare “tutti gli strumenti di investigazione, soprattutto quelli relativi alla penetrazione nelle attività economiche e finanziarie”.

Nei primi sei mesi dell’anno, su 12.828 segnalazioni di operazioni finanziarie sospette ben 910 (il 7 per cento del totale, al quinto posto in Italia dopo Lombardia, Lazio, Campania e Toscana) provenivano dall’Emilia-Romagna. Nel primo semestre del 2010 l’Emilia-Romagna risulta al quarto posto tra le regioni del Centro-nord per reati di estorsione: 106 i casi documentati, inferiori solo a Lombardia (301), Piemonte (186) e Toscana (134). Statistiche simili si registrano per quanto riguarda l’usura, con 9 casi segnalati in regione (che hanno fatto scattare 30 denunce) contro i 18 del Veneto e gli 11 della Lombardia.

I parlamentari del Pd ritengono che questa sia “una prova eloquente della necessità di un investimento immediato sulla presenza della DIA nell’unica Regione che ne risulta allo stato carente”. L’istituzione di un centro operativo DIA, secondo Barbolini e Bastico, “può contribuire a prevenire possibili situazioni di criticità sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica, tenendo conto che la florida economia può attirare gli interessi della criminalità organizzata soprattutto nel settore degli appalti pubblici. Questo a prescindere – concludono i due esponenti del Pd – dall’impegno profuso da magistratura e forze dell’ordine contro le organizzazioni mafiose”.

















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