Regione Emilia-Romagna, Anci, Upi, Legautonomie e le associazioni dei gestori delle scuole dell’infanzia paritarie (Fism, Foe, Legacoop, Confcooperative, Cispel) hanno sottoscritto oggi le nuove intese triennali (2011-2014) previste dalla legge regionale 26/2001 sul diritto allo studio. Le intese impegnano i firmatari – oltre che sul coordinamento pedagogico, la qualificazione e il miglioramento del servizio – anche a condividere capillarmente i dati relativi alle iscrizioni, adottando strumenti informativi per creare una vera e propria anagrafe, che verrà realizzata dalla Regione. Uno strumento, quest’ultimo, utile per una maggiore puntualità nella programmazione e nel coordinamento da parte dei vari protagonisti del sistema che offrono un servizio pubblico: scuole paritarie comunali, scuole paritarie private, scuole statali.
“Si conferma e si rinnova – afferma l’assessore regionale alle Politiche sociali Teresa Marzocchi – lo straordinario valore del sistema integrato delle scuole dell’infanzia, composto dalle scuole paritarie e dalle scuole statali, che insieme riescono ad accogliere i bambini della nostra regione, condividendo esperienze educative importanti e offrendo alle famiglie eccellenti occasioni di partecipazione”.
Secondo le associazioni dei gestori delle scuole dell’infanzia paritarie, occorre valorizzare il percorso di concertazione compiuto con la Regione e con gli enti locali nonostante le difficoltà legate al quadro economico futuro. I gestori hanno espresso inoltre un particolare apprezzamento per l’impegno condiviso nel definire gli schemi di convenzione-tipo che regolano i rapporti tra i Comuni e le scuole. “Siamo davanti a uno snodo importante – ha concluso l’assessore Marzocchi – , la firma di intese di respiro triennale conferma il valore concreto che l’Emilia-Romagna assegna al concetto di sussidiarietà: operiamo insieme per sostenere qualificazione, miglioramento e coordinamento pedagogico, in una logica più ampia che ci porterà ad affrontare in maniera integrata l’educazione dei bambini tra 0 e 6 anni con tutti i protagonisti del sistema e con le parti sociali”.