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Al Santa Maria Nuova diagnosi oncologica con tecnologie avanzate: il microscopio confocale al centro di un workshop internazionale

È terminata oggi, nella sede di Palazzo Rocca Saporiti la prima edizione del workshop internazionale di due giornate dedicato alla microscopia confocale ex vivo (su tessuti prelevati per la effettuazione di esami). L’evento è stato organizzato nell’ambito del progetto ICARO, diretto dal Prof Giuseppe Argenziano e promosso dal Prof Giovanni Pellacani, dell’Università di Modena e Reggio Emilia e dal Dott. Giuseppe Albertini, Direttore della Struttura Complessa di Dermatologia della Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia.

L’incontro ha visto riuniti esperti dagli Stati Uniti, dall’Europa ed Australia per analizzare i risultati più recenti nello sviluppo di questa metodica ed il suo trasferimento dal piano della ricerca a quello clinico.

“La microscopia confocale ex vivo – spiega la Dottoressa Caterina Longo, principale ricercatore nel progetto confocale ed organizzatrice dell’evento – consente un esame istologico in tempo reale nel corso dell’intervento chirurgico, marcando con sostanze fluorescenti il tessuto asportato. Il vantaggio fondamentale sta nell’approccio chirurgico di alcuni tumori, per i quali risulta possibile, a parità di efficacia clinica, ridurre la quantità di tessuto sano asportato”.

Di particolare prestigio la presenza del Dott. Milind Rajadhyaksha, dal Memorial Sloan Ketternig Cancer Center di New York, pioniere e sviluppatore della microscopia confocale, del Dott. Salvador Gonzalez, Ramon y Cajal dall’Hospital di Madrid, padre delle prime applicazioni dello strumento in campo dermatologico, e della Dottoressa Christi Alexi Fox, Lucid Inc di Rochester (USA), responsabile delle prime applicazioni dello strumento su tumori viscerali.

“Un’applicazione già possibile” spiegano il Dott. Stefano Gardini, chirurgo dermatologo, e la Dottoressa Simonetta Piana, anatomo-patologa, dedicati al progetto “è rappresentata dalla chirurgia micrografica secondo Mohs, che permette di asportare tumori cutanei in sedi estetiche con un elevato risparmio di tessuto sano, maggiore radicalità e migliore risultato estetico”.

Diverse le applicazioni in campo dermatologico analizzate durante le sessioni: sui tumori al seno, testa-collo e gastro-intestinali. Presentati, inoltre, i futuri sviluppi della metodica in ambito clinico alla presenza dei numerosi partecipanti nelle diverse discipline, in particolare gli oncologi e i chirurghi.

Come spiega Iris Zalaudek, ricercatrice del gruppo ICARO: “Questa metodica costituisce un arricchimento della diagnostica oncologica basata sulla demoscopia. Ad oggi, infatti, i tumori cutanei rappresentano di gran lunga le neoplasie più frequentemente diagnosticate nella nostra popolazione, sebbene si caratterizzino per un basso tasso di mortalità, in considerazione della frequente bassa aggressività e della efficacia della diagnosi precoce”.

“Il workshop ha rappresentato il momento culminante del lavoro di un team, quello del progetto ICARO, competente ed affiatato” afferma Giovanni Albertini “É dal febbraio scorso che all’Arcispedale, con il coinvolgimento della Dermatologia e della Anatomia Patologica e rispondendo appieno alla mission del neonato IRCCS in Oncologia per Tecnologie Avanzate e Modelli Assistenziali, è cambiato l’approccio diagnostico al paziente dermato-oncologico. Oggi è possibile una diagnosi precoce di numerosi tumori cutanei e sono ridotte le liste di attesa, grazie anche all’impiego sistematico della più avanzata tecnologia diagnostica. Il lavoro del gruppo di ricercatori ha portato a compimento in questi mesi pubblicazioni su importanti riviste scientifiche internazionali ed ha dato il via a diversi progetti scientifici e collaborazioni con centri di ricerca nazionali ed internazionali”.

FOTO 1: DA SINISTRA: GIOVANNI PELLACANI, GIOVANNI ALBERTINI, CATERINA LONGO.

FOTO 2: IL GRUPPO DI RICERCATORI ED I PARTECIPANTI AL WORKSHOP

















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