La Funzione Pubblica/CGIL e la FILCAMS/CGIL di Modena sono costantemente impegnate affinché nel sistema degli appalti pubblici siano affermate regole tutelanti il lavoro e la legalità. Nelle scorse settimane abbiamo appreso che l’Amministrazione provinciale di Modena ha bandito una gara d’appalto per l’affidamento dei servizi d’informazione, accoglienza e rapporti con l’utenza presso la sede principale della Provincia ed il Centro per l’impiego.
I contenuti di questo appalto sono sconcertanti, ponendosi sul filo della
legalità, in un’ottica nella quale il lavoro, i lavoratori, sono in un atto
pubblico trattati alla stregua di una fornitura di materiali inerti.
In contraddizione rispetto a quanto stabilito da recenti normative, in cui
si afferma che il costo del personale non può essere soggetto a ribasso
d’asta, l’Amministrazione Provinciale ha invece previsto un affidamento in
cui l’unico criterio è l’offerta più bassa, compreso il costo del
personale.
La normativa prevede che i progetti e i bandi di gara devono contenere come
costi incomprimibili e non soggetti a ribasso d’asta, quelli relativi agli
oneri di sicurezza ed al costo del personale come determinato in sede di
progetto di gara sulla base di quanto previsto dalle tabelle del Ministero
per i settori lavorativi di riferimento. Da ciò si evincerebbe come
nell’indicazione del costo del lavoro così calcolato sia necessario fare
riferimento ad una specifica normativa contrattuale di riferimento, quindi
ad un contratto nazionale. Questo è l’indirizzo interpretativo avallato da
un soggetto indipendente come Itaca, che si occupa di verificare la
trasparenza di affidamento nelle gare di appalto pubbliche
Inoltre nella gara d’appalto non è prevista nessuna garanzia occupazionale
per gli attuali lavoratori occupati.
Questa situazione genera due condizioni assurde: la prima, la Provincia
crea, di fatto, possibili disoccupati nonostante questi lavoratori lavorino
in quel servizio da svariati anni; la seconda, decide di non garantire, di
fatto, una continuità e qualità del servizio nel centro per l’impiego
proprio in un momento particolare per la drammatica situazione
occupazionale.
Inoltre sono estremamente ambigui i riferimenti alla contrattazione
collettiva da applicare.
Il vincitore della gara potrebbe applicare qualunque contratto nazionale,
compresi quelli sottoscritti da datori di lavoro spregiudicati con
inesistenti sindacati di comodo.
Se questo è il quadro per il lavoro, ben altro è quanto l’Ente Provincia ha
voluto costruire a propria tutela: garanzie fideiussorie, penali,
assicurazioni.
Ad oggi siamo nell’attesa di conoscere a quale soggetto saranno affidati i
servizi, con quale ribasso, con quale contratto nazionale, con quali
lavoratori.
Non possiamo infine che ribadire il nostro sconcerto per i contenuti di un
appalto fatto da un Ente che ha costruito e condiviso con tutti gli attori
interessati un quadro di regole, nella nostra Provincia, rispetto agli
appalti pubblici e privati.
Probabilmente questo quadro di regole riguardava altri e non
l’Amministrazione provinciale.
(Il Segr. Gen. Funzione Pubblica CGIL Modena, Marco Bonaccini – Il Segr. Gen. Filcams CGIL Modena, Marzio Govoni)