E’ stato approvato ieri sera all’unanimità, nel corso dell’Assemblea degli iscritti del Circolo Pd di Casalgrande, alla presenza del segretario provinciale Pd Roberto Ferrari, il documento presentato dal sindaco Andrea Rossi, di cui si riporta il testo integrale.
«La nostra discussione si apre stasera in un contesto in cui il nostro Paese sta vivendo giornate terribili: in attesa dell’esito del vertice G20, tutta l’Europa è con il fiato sospeso. La notizia del referendum popolare greco ha stupito e spaventato i mercati. E sono tante le pressioni che l’Italia e questo governo, si trovano a dovere ascoltare: il Capo dello Stato incita a varare misure improrogabili, il Governo tedesco è in attesa di date e riforme certe, e i mercati finanziari vedono lo spread italiano quasi arrivare alla soglia critica del 7% annuo sui titoli decennali. Se oggi il Presidente del Consiglio e i suoi ministri si trovano letteralmente sotto ultimatum e hanno il dovere di esprimere, non a parole ma con i fatti, il senso di responsabilità nell’evitare il default finanziario e nel realizzare la salvezza nazionale, occorre avere il coraggio di avere una posizione, anche da parte dell’opposizione che ha si è già messa a disposizione del Presidente de
lla Repubblica, e avere una saldezza e una forza che ci vengono richieste a gran voce non solo dai nostri elettori, ma da tutti i cittadini italiani.
Come fare a superare questo difficile momento se il Pd è dilaniato al suo interno da divisioni che non possono fare altro che nuocere alla nostra proposta di alternativa a questo governo? Com’è possibile dare voce alle differenze di anime, di visione, di proposta politica, allorquando non si lavora in coscienza per sollevare questo Paese dalla profonda crisi che sta vivendo, che rischia di compromettere le generazioni future ipotecando e bloccando il presente?
Oggi devo prendere atto di come prevalga la volontà unicamente di sparare sul quartier generale, poiché sembra che chi spara più forte contro Bersani sia da considerarsi il più innovatore, al di là dei meriti acquisiti e facendo in modo di innalzare le proprie rendite di posizione a livello locale. Una pratica che di certo offende i suoi militanti, elettori e chi guarda in questo al momento al Pd come soggetto politico capace di cambiare le cose e di rappresentare non solo un’opposizione, ma pure un’alternativa di governo responsabile.
Questo approccio, fatto di divisioni e rivendicazioni, dicevo, non mi piace e non lo ritengo condivisibile. Io, al contrario, ritengo che il momento sia di quelli in cui serve la politica, quella che include, che decide, che non si divide tra questo o quello, ma che sa rappresentare un Paese. E’ un momento difficile, di svolta decisiva, per potere decidere di dare il proprio contributo senza essere accusati di essere solamente un’opposizione latitante e perennemente litigiosa al suo interno.
Per potere fare questo, credo che parte del nostro percorso debba prevedere anche il misurarsi con Renzi, nella misura in cui ciò significa anche comprendere che la Leopolda è stato il segnale più eclatante e forse violento di un malessere contro una certa rigidità dei gruppi dirigenti, il sistema bloccato delle correnti, la pratica della cooptazione. Temi analoghi, seppure con toni diversi, si sono sentiti nei convegni ‘generazionali’ dell’Aquila e di Bologna. La richiesta di rinnovamento di metodi e persone va accettata, condivisa, accompagnata attraverso la capacità costruttiva di cui noi siamo portatori. Non possiamo liquidare dietro il «benaltrismo» una richiesta di partecipazione, di confronto, di novità che ci proviene da frange diverse dell’elettorato. Abbiamo di fronte una parte di cittadini che non è più legata all’imposizione delle notizie veicolate dalla televisione, ma che legge e si informa su Internet, capace di ragionare e che attende dal centro sinistra una proposta limpida e condivisa.
E il Pd dovrà poter raccontare ai suoi figli che c’era. E che non dormiva, se non per far sognare qualcosa di diverso e farci approdare a un equilibrio politico diverso dall’attuale, se così vorrà una maggioranza parlamentare.
E’ con questo invito a essere costruttivi, ad abbandonare le tattiche e i personalismi, a ridurre i momenti di attrito per rinsaldarci dietro un’identità comune. Sono fiducioso che tutti voi abbiate chiari gli obiettivi di queste settimane e che da oggi si possa lavorare, anche qui a Casalgrande, per giungere pronti agli importanti traguardi che si stanno aprendo e a lavorare con coraggio insieme».