Passato, presente e futuro si incontrano nel progetto di “Valorizzazione degli itinerari turistici di Matilde di Canossa” che il GAL Antico Frignano e Appennino Reggiano ha presentato, lo scorso sabato 29 ottobre, presso il castello di Sarzano, nel Comune di Casina, nell’ambito di una giornata-evento tutta dedicata alla Gran Contessa e Regina d’Italia ed alla fruibilità turistica dei luoghi legati alle sue vicende storiche. Dopo una mattinata dedicata ai tour guidati, durante i quali i partecipanti hanno potuto vedere con i propri occhi le opportunità turistiche del territorio ed assaporare la qualità dei prodotti tipici delle aziende locali, il pomeriggio è stato interamente dedicato alla presentazione del progetto e degli strumenti innovativi che, attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, contribuiranno a promuovere e a fare conoscere un turismo “ slow”, che mette in rete enti locali, aziende agricole ed operatori turistici in un’ottica sempre più “europea”.
“Con questo progetto del GAL– ha spiegato, introducendo i lavori, Sonia Masini, presidente della Provincia di Reggio Emilia – siamo di fronte ad una consapevolezza nuova, che promuove un’identità territoriale attraverso la collaborazione di enti locali, produttori agricoli ed operatori turistici del territorio. Il risultato è una dimensione nuova, un’economia che sa cogliere le opportunità, inglobando altre forme di economia e creando occasioni di lavoro, occupazione ed investimento”.
Le diverse fasi della realizzazione del progetto sono, poi, state illustrate da Luciano Correggi, presidente del GAL, il quale ha sottolineato come il Gruppo di Azione Locale, nell’ideazione e realizzazione del progetto di valorizzazione turistica, si sia limitato ad “ascoltare il territorio, cogliendo quello che le sue imprese avevano da offrire e cucendolo insieme in maniera trasversale”.
Ma quali sono stati i primi passi che hanno portato alla realizzazione degli strumenti atti a valorizzare i luoghi storici dell’Appennino?
“Il progetto – continua Correggi – prende spunto da due figure storiche note a livello europeo, il conte Raimondo Montecuccoli e la contessa Matilde di Canossa. Attraverso la collaborazione con gli enti locali e con l’ente di formazione IAL, è stato avviato un laboratorio formativo al quale hanno preso parte rappresentanti di diverse aziende del territorio. Durante il corso, sono state raccolte le notizie storiche, ambientali e turistiche, rese poi fruibili su un portale accessibile dal sito del GAL. Le imprese che hanno preso parte al corso di formazione, tra cui produttori agricoli e gestori di agriturismo, poi, sono state messe in rete ed accompagnate al mercato”.
Un primo passo che ha portato all’idea di unire le vicende storiche legate a Matilde di Canossa e la fruibilità turistica all’uso delle nuove tecnologie, come spiega, ancora, il presidente Correggi: “Una delle prime azione del progetto è stata quella di dotare i luoghi matildici di una segnaletica accattivante, identificabile attraverso l’uso dell’iconografia matildica, che informa il visitatore sulle emergenze storiche ed architettoniche, ma anche sui punti informativi e dove poter trovare accoglienza, ospitalità ed informazioni. Nei pannelli e su tutto il materiale informativo, poi, sono presenti i web code che, fotografati con i moderni smarthphone, consentono di accedere al link del sito internet dove poter accedere alle audioguide. Queste ultime, 20 dedicate ai luoghi di Matilde di Canossa ed altrettante dedicate a Montecuccoli, possono essere scaricate, in italiano o in inglese, sia nel formato audio che in formato video, su telefonini di ultima generazione e lettori Mp3. Infine, tra le novità di maggior rilievo, l’istituzioni di otto punti wi-fi free presso altrettanti monumenti matildici, gestiti dagli enti locali, grazie ad una convenzione con Iren”.
Il “Sentiero di Matilde” che taglia trasversalmente la provincia di Reggio Emilia da Ciano d’Enza a Toano, ed ha un naturale proseguimento nel modenese, a sua volta è inserito nella rete europea delle vie storiche “Cammini d’Europa”, che consentirà anche ai visitatori stranieri di conoscere ed avvalersi delle tecnologie multimediali.
Il progetto del GAL è stato ammesso al finanziamento dell’Asse 4 del PSR (Misura 413 Azione 7) del Piano di Azione Locale (PAL) Appennino Modenese e Reggiano 2007-13. Per l’attuazione del progetto stesso, il GAL ha presentato apposita domanda di aiuto alla Regione Emilia Romagna, domanda che è stata accolta dal Dirigente del Servizio Sviluppo Rurale Maria Luisa Bargossi, che ha spiegato come il progetto “ha potuto essere approvato dalla Regione, non solo grazie alla buona gestione dei progetti precedenti, ma anche perché consente di esplorare ambiti che vanno al di là di quelli agricoli, favorendo l’integrazione tra pubblico e privato, tra i Prip (Programmi Rurali Integrato Provinciali) delle Province di Modena e Reggio e il Piano di Azione Locale del GAL, favorendo sia il mantenimento di un dialogo sia di cogliere le esigenze del territorio, sorreggendo, creando e sostenendo l’imprenditorialità”.
Soddisfazione per il progetto è stata espressa anche da Tiberio Rabboni, Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, al quale sono state affidate le conclusioni.
“Il progetto di Valorizzazione degli itinerari turistici di Montecuccoli e Matilde di Canossa” – ha detto Rabboni – può definirsi un’ “auto di gamma” tra i prodotti dei GAL dell’Emilia Romagna, grazie alle sue peculiarità di innovazione reticolare e multimediale, secondo un vero approccio Leader. Un progetto che, sicuramente, contribuirà alla creazione di opportunità”
“Ormai – ha aggiunto l’assessore regionale – è tempo di bilanci e di pensare alla nuova fase di programmazione che, a partire dal 2013, prevede investimenti sui GAL e, grazie a risultati come questi, di pensare anche ad un futuro per queste esperienze”.
L’assessore regionale ha poi fatto il punto sul Piano di Sviluppo Rurale, fornendo anche alcuni dati emersi dall’ultimo censimento agricolo, che hanno messo in luce le emergenze e le criticità delle zone agricole di montagna, alle quali, finora, è stato assegnato il 35% dei 600 milioni di euro assegnati dal PSR. Il censimento ha messo in luce un calo del 42% delle aziende agricole montane, rispetto a dieci anni fa, con relativo aumento dei terreni incolti. Un altro fattore di criticità è l’aumento dell’età media (> di 60 anni) degli avventori delle aziende agricole. I giovani (< 35 anni) impiegati in agricoltura, invece sono passati dal 10% all’8%. Diminuiscono anche le produzioni di qualità, come frutteti e colture specializzate, per sostenere le quali sono stati impiegati il 34% dei fondi, soprattutto a favore delle produzioni biologiche.