(Adnkronos/Ign) – La crisi irrompe nelle celebrazioni del 4 novembre. Nel messaggio inviato in occasione del Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha infatti ricordato come “il nostro paese e tanti altri nel mondo sono stretti in una crisi economica di intensità, durata ed estensione senza precedenti nel periodo seguito alla Seconda guerra mondiale”.Un concetto ribadito più tardi a Bari a margine della cerimonia davanti al monumento in memoria dei caduti antifascisti del 28 luglio 1943, dove ha sottolineato che “il momento è molto difficile e molto duro per il nostro Paese”.
”Quello che è essenziale è questa bella partecipazione di tutte le generazioni”, ha detto il Capo dello Stato aggiungendo subito dopo: “Il Mezzogiorno rappresenta la grande riserva su cui l’Italia può contare per un suo nuovo, più intenso ed equilibrato sviluppo”.Questa mattina Napolitano, accompagnato dai presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini, e dal ministro della Difesa Ignazio La Russa,ha deposto una corona d’alloro in omaggio al Milite Ignoto all’Altare della patria. Nel suo messaggio il capo dello Stato ha ribadito che ”è in atto una profonda e generale trasformazione dell’ordine internazionale, che mette in discussione le fondamenta del sistema di governance e dei modelli di sviluppo dominanti nell’ultimo sessantennio”. Preoccupano, inoltre, “gli scenari internazionali che si caricano di vecchie e nuove tensioni. Cresce l’instabilità ed emergono minacce trasversali, con il diffondersi del terrorismo e di movimenti eversivi transnazionali”.In questo quadro ”così complesso e incerto”, le Forze Armate italiane ”costituiscono un’istituzione di riferimento per il paese e per la comunità internazionale e, con la loro opera, contribuiscono a costruire, insieme agli strumenti militari di stati amici e alleati, la sicurezza e la stabilità nelle aree più critiche del mondo e lungo le grandi vie di comunicazione, vitali per la libertà dei traffici commerciali”.
Le ”superiori finalità di questo compito” richiedono che le Forze Armate ”malgrado le ridotte risorse finanziarie disponibili, siano poste in condizione di affrontare con crescente efficacia le nuove sfide e le minacce emergenti”. E conclude: ”Sono necessarie inventiva, appassionata dedizione e la consapevolezza che nessuna soluzione che prescinda da una progressiva ma decisa integrazione interforze e multinazionale puo’ realisticamente risultare vincente”.A piazza Venezia, tra le tante autorità presenti il capo di Stato maggiore della Difesa, generale Biagio Abrate, il capo della polizia Antonio Manganelli, il presidente della Regione Lazio Renata Polverini, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il prefetto della Capitale Giuseppe Pecoraro e il questore Francesco Tagliente.