La malaria, una malattia “potenzialmente grave e talvolta mortale”, non più endemica in Italia da circa quarant’anni, “è oggi la malattia tropicale più frequentemente importata nel nostro paese a causa dell’immigrazione straniera, in particolare di quella proveniente dall’Africa”.
Lo denuncia il consigliere regionale Mauro Manfredini (Lega nord) in un’interrogazione, in cui chiede alla Giunta regionale quali provvedimenti urgenti intenda assumere per affrontare l’incremento dei casi di malaria nella nostra regione.
Manfredini cita, a questo proposito, il recente studio “Epidemiologia della malaria”, realizzato dall’assessorato alle Politiche per la salute della Regione, secondo il quale in Emilia-Romagna il numero dei malati, dal 2005, “ha conosciuto un sensibile incremento”, a fronte di un dato nazionale “sostanzialmente costante”.
Il consigliere riferisce, in particolare, che dai 70 casi di malaria all’anno degli anni 90 si sarebbe passati ai 100 attuali, mentre sarebbero 1.235 le persone contagiate, con tassi di incidenza alle Ausl di Modena e Reggio Emilia superiori rispetto a quelli del resto della regione.
Lo stesso studio regionale – scrive Manfredini – non lascerebbe dubbi sulle cause dell’incremento della malattia in Emilia-Romagna, imputando i tassi di incidenza superiori alla media nazionale “anche per la quota rilevante di persone straniere residenti nel territorio che potenzialmente possono recarsi nei paesi di origine dove la malaria è ancora endemica”.