Da metà ottobre le Rappresentanze Sindacali Unitarie del gruppo Ceramiche Barbolini Sassuolo Spa (che comprende i 3 stabilimenti a Cadelbosco Di Sopra, Sassuolo e Spilamberto,per circa 250 dipendenti), insieme alle organizzazioni sindacali Filctem Cgil e Femca Cisl dei territori di Reggio Emilia e di Modena stanno lottando contro l’annunciata cessazione di attività dello storico stabilimento ceramico di Cadelbosco Di Sopra, presente da oltre quarant’anni e che occupa una settantina di lavoratori.
Ciò rappresenta un fatto gravissimo, che getta alle ortiche un sito produttivo tutt’ora dotato di impiantistica efficiente e di maestranze qualificate, che in questi anni hanno fatto sacrifici per salvare la loro fabbrica, facendo fronte alla crisi, a mesi di cassa integrazione e, non ultimo, alle tante difficoltà organizzative dovute ad un’organizzazione aziendale carente. Per di più, ciò significherebbe la rinuncia da parte dell’azienda di un segmento importante della propria capacità produttiva con il conseguente rischio di diminuire la capacità competitiva di un gruppo che si è già ridotto in misura considerevole nel passato.
Oltre alla perdita a breve di un’importante realtà produttiva e a decine di licenziamenti, in un comune già gravemente colpito dalla crisi di questi ultimi anni, a preoccupare lavoratori ed organizzazioni sindacali di tutto il gruppo è la mancanza di un piano industriale credibile, che non veda cioè il mero ricorso ad ammortizzatori sociali e lo smantellamento pezzo per pezzo dell’azienda, ma che si basi su un forte ed aggressivo piano di investimenti sul piano impiantistico, sulla formazione dei dipendenti e sul fronte commerciale.
A tale riguardo lavoratori e sindacati richiedono il coinvolgimento e l’impegno di tutte le forze politiche, delle amministrazioni locali e di tutti i soggetti istituzionalmente preposti, per la difesa di oltre 250 posti di lavoro (70 circa a Cadelbosco) e di una parte importante dell’economia del comprensorio ceramico, che negli ultimi tre anni ha già visto la sua occupazione ridursi di oltre un migliaio di unità.
Per questo, le Rsu e le organizzazioni sindacali Filctem/Cgil e Femca/Cisl dei territori di Reggio Emilia e di Modena hanno proclamato lo stato di agitazione sindacale per tutti i lavoratori del gruppo, per definire congiuntamente un piano industriale che possa garantire continuità produttiva ed occupazionale ai lavoratori e alle lavoratrici di una azienda storica del distretto.
(Rsu Gruppo C.B.S. – Filctem Cgil – Femca Cisl Reggio Emilia – Modena)