“La produzione di castagne del nostro Appennino è crollata di oltre la metà, in alcuni casi del 90 per cento. E’ una vera e propria calamità naturale”. A lanciare l’allarme è il gruppo Pd della Provincia che ha presentato un ordine del giorno a firma del capogruppo Luca Gozzoli e del consigliere Pier Nicola Tartaglione.
I due consiglieri chiedono alla Provincia di procedere alla verifica dei danni e alla delimitazione delle zone colpite per riconoscere ai castanicoltori “almeno il beneficio dello sgravio fiscale”. Chiedono inoltre di sollecitare l’Unione europea “affinché venga modificata l’attuale normativa comunitaria per rendere applicabili le misure previste dall’Organizzazione comune di mercato anche alle produzioni di castagno da frutto che attualmente sono escluse”.
Le cause del cattivo raccolto di quest’anno sono molte: andamento climatico negativo, infestazioni del cinipide galligeno del castagno, recrudescenza delle “tradizionali” patologie del castagno (attacchi parassitari e muffe sui frutti), mal dell’inchiostro e cancro corticale. Ad aggravare la situazione il caldo anomalo di questa prolungata estate che ha ridotto fortemente la produzione e reso problematica la conservazione delle castagne e la commercializzazione del prodotto fresco.
“Le produzioni del castagno non sono assicurabili – avvertono Gozzoli e Tartaglione – e se i castanicoltori non verranno sostenuti, in questo momento di particolare difficoltà, non solo subiranno un grave danno immediato ma vedranno compromesse anche le produzioni future dei propri castagneti”.