(Adnkronos Salute) – Attenzione alla dieta e all’attività fisica per battere sul tempo il diabete: è il tema della Giornata mondiale 2011 su questa malattia, che si celebra oggi. E’ infatti dimostrato come l’esercizio fisico regolare migliori glicemia, pressione e riduca la mortalità. Curioso notare, tuttavia, che secondo un’indagine Tns Gallup presentata oggi a Roma in occasione del Changing Diabetes Sport Day, il 58% degli italiani ad alto rischio di diabete, pur pensando che la sedentarietà ne aumenti la probabilità, si ‘muova’ meno della media della popolazione: 3 ore alla settimana contro 5 ore alla settimana.
“Abbiamo voluto organizzare questa manifestazione nella sede della Comitato olimpico nazionale – ha spiegato Gerardo Corigliano, presidente dell’Associazione nazionale italiana atleti diabetici (Aniad) – per ricordare quanto l’attività fisica, sotto forma di sport agonistico, amatoriale o di semplice abitudine per tenersi in forma, sia importante per prevenire il diabete o curarlo, perché migliora molti parametri biologici come glicemia, trigliceridi, colesterolo Hdl e complessivamente il rischio cardiovascolare, favorisce un ottimale stato psicologico riducendo i livelli di ansia e la depressione, rinforza l’autostima”. Nel corso della manifestazione sono stati presentati numerosi progetti e imprese, pensati e portati a termine da persone o atleti con diabete, e sono stati consegnati i premi ‘Changing Diabetes per lo Sport 2011’ a 8 atleti con diabete, che si sono particolarmente distinti per meriti sportivi e sociali: Emanuele Greco (hockey), Vittorio Fargnoli (rugby), Damiano Julio (nordic walking) Marco Mangiarotti (triathlon), Emanuele Marino (boxe thailandese), Nicola Marsella (pallavolo), Livia Nicolucci (pattinaggio), Federica Varbella (ciclismo).
“Il Changing Diabetes Sport Prize – ha commentato Lorenzo Mastromonaco, vice presidente per l’Europa di Novo Nordisk – è una delle numerose iniziative del progetto internazionale Changing Diabetes, promosso da Novo Nordisk per imprimere una svolta concreta al modo di guardare al diabete e alle persone che ne soffrono, che devono essere al centro del sistema di assistenza e di cura. Intende valorizzare la motivazione di atleti che trovano nella loro condizione un ulteriore sprone per dimostrare che la persona con diabete non è diversa, anzi in moltissimi casi è migliore”. Questa sera, inoltre, nel corso di una cerimonia presso la residenza dell’ambasciatore di Danimarca in Italia, Birger Riis-Jørgensen, saranno consegnate a importanti personalità del mondo politico e sociale italiano le medaglie ‘August e Marie Krogh’ 2011. La medaglia commemora il Premio Nobel 1920 per la Fisiologia e la Medicina August Krogh, e la moglie Marie, compagna nella vita e nel lavoro, malata di diabete, per amore della quale il medico danese si ingegnò nel mettere a punto il processo industriale di produzione dell’insulina.