I proventi derivanti dal rilascio dei tesserini per la raccolta dei funghi spontanei e le procedure con le quali questi proventi vengono poi versati agli enti delegati all’esercizio delle funzioni amministrative in questo settore, sono oggetto di un’interrogazione presentata in Regione da Fabio Filippi (Pdl).
“Da diverse segnalazioni – riferisce il consigliere – risulta che funzionari della Comunità montana dell’Appennino reggiano esigano dagli esercenti convenzionati il versamento in contanti dei proventi derivanti dalla vendita dei permessi per la raccolta dei funghi”.
Da qui le domande. Per quale motivo, anche per ragioni di trasparenza, – chiede Filippi – gli esercenti convenzionati non sono incentivati, dalla Comunità Montana dell’Appennino Reggiano, dalla Provincia di Reggio e dal Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, a versare attraverso bonifici bancari o postali tali introiti?
In proposito l’esponente del pdl chiede anche quali siano i ricavi della stessa Comunità montana, della Provincia di Reggio e del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano derivanti dalla vendita dei permessi in questione e come questi proventi vengano investiti dagli stessi enti. Filippi vuole anche conoscere il dettaglio dei versamenti effettuati nel 2010 e nel 2011 dai vari esercenti e dagli enti autorizzati a vendere tesserini per la raccolta funghi.
Da ultimo, l’esponente del Pdl chiede all’esecutivo regionale “se la normativa vigente in materia vincoli la Comunità Montana dell’Appennino Reggiano, la Provincia di Reggio e il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano a numerare e a contrassegnare i tesserini dei permessi per la raccolta funghi con autenticazione identificativa dell’Ufficio dell’Entrate”.