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Napolitano: “Immigrati linfa vitale per l’Italia”. E riceve gli Azzurri al Quirinale

(Adnkronos/Ign) – “La nostra è diventata una comunità nazionale che conta non solo nei numeri, gli immigrati sono la linfa vitale di cui Italia ha estremo bisogno. Non comprenderlo significa non saper guardare alla realtà”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nella cerimonia al Quirinale con i nuovi cittadini italiani.

Proprio gli immigrati e i loro figli che diventano italiani aiutano l’Italia a “portare il fardello del debito pubblico, che senza di loro sarebbe ancora più difficile sostenere” e “rappresentano una grande fonte di speranza”, ha aggiunto il Capo dello Stato. “Pur nei giorni complessi e impegnativi che stiamo vivendo ho voluto confermare questo appuntamento pubblico al Quirinale con i nuovi cittadini italiani”, ha aggiunto. Nel salutare i tanti ragazzi seduti in sala, Napolitano ha sostenuto che “l’Italia deve diventare il più rapidamente possibile un Paese aperto ai giovani, nel lavoro, nelle professioni, nelle imprese e nelle istituzioni. Ai giovani bisogna offrire opportunità non viziate da favoritismi e occorre smontare la convinzione che la nostra sia una società nella quale le occasioni sono riservate solo a chi appartenga a certi ambienti, solo a chi abbia i contatti giusti”. Il presidente della Repubblica in mattinata ha ricevuto al Quirinale, in occasione dell’incontro amichevole Italia – Uruguay, dedicato al 150° anniversario dell’Unità d’Italia, la Nazionale di calcio, guidata dal Commissario tecnico Cesare Prandelli. Rivolgendosi alla squadra azzurra, Napolitano he detto “che mai come nel corso di queste celebrazioni l’idea di Italia e la parola Italia hanno risuonato con tanta forza tra tanti italiani. C’è stato un grande impegno ad essere uniti e questo deve valere per tutti, al di là delle divisioni e della dialettica. Buffon ha fatto un magnifico discorso e ha fatto gol, anche i portieri possono segnare, dando riferimenti molto saggi e seri alla classe politica”. “Per la nazionale di calcio l’Italia – ha continuato – è stata motore e ispirazione, avete fatto in molte occasioni onore al Paese e continuerete a farlo a partire da questa sera.

Vi ringrazio perché ero stato appena eletto Presidente e mi avete fatto vincere il Mondiale del 2006. Mi dispiace che non ci siano Mondiali anche nel 2013 per chiudere con un’altra vittoria. Vi seguirò fino a che avrò forza e sono sicuro che saprete tenere alta questa bandiera che ora consegno al vostro capitano”. Le parole del capo dello Stato sono state, infatti, precedute da quelle del portiere della Juventus e della naziona Gigi Buffon. Che ha sottolineato: “Siamo una popolazione e una nazione ancora giovane e questo a volte ci fa cadere. Questa popolazione ha bisogno dell’appoggio di una classe politica coesa, colta e responsabile e di uno Stato presente da lei rappresentato e dalla sua figura pulita e capace”. “Tutti noi attendiamo delle risposte per ripartire dopo momenti di grandissima difficoltà”, ha aggiunto Buffon. “Noi cercheremo di fare il nostro sul campo e di onorare il nome dell’Italia sempre e comunque”. Buffon ha poi presentato al Capo di Stato il ct azzurro Cesare Prandelli e gli altri giocatori della nazionale. Alla fine dell’incontro ha consegnato due doni a Napolitano: un pallone e una maglia azzurra. Il ct dell’Italia Cesare Prandelli, da parte sua, ha detto che “oggi si sono incontrate le Italie vere”. E ha evidenziato che “Buffon era molto emozionato, ha fatto un discorso da dieci. Le parole arrivavano dal profondo del cuore. Ci vuole grande sincerità e da questo punto di vista Gigi è un’esempio”.

















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