Era il 15 novembre del 1991 quando, con un comunicato di quindici righe, la Ferrari annunciò un cambiamento al vertice. Il CdA prese atto della volontà di Piero Fusaro di rientrare nel gruppo Fiat e decise “di affidare a Luca Cordero di Montezemolo la presidenza e l’amministrazione delegata della Ferrari S.p.A, conferendogli tutti i poteri della gestione”. Quelle quindici righe hanno sicuramente cambiato il corso della vita di Montezemolo, che faceva il suo ritorno a Maranello dopo il periodo trascorso a fianco di Enzo Ferrari come direttore sportivo della Scuderia, dal 1973 al 1977, ma hanno anche aperto un capitolo straordinario della storia dell’Azienda, che dura ancora. Di questa straordinarietà ne sono una conferma le cifre: il fatturato è decuplicato, i Paesi in cui la Ferrari è presente sono diventati 58 rispetto ai 29 dei primi anni 90, il palmarés della Scuderia si è arricchito di 14 titoli iridati di Formula 1 (otto Costruttori e sei Piloti) e di 113 successi in un Gran Premio.
In un ventennio la Ferrari ha saputo cambiare nel segno della continuità con i valori del suo Fondatore, rimanendo radicata al territorio in cui è nata e, nello stesso tempo, guardando sempre alle trasformazioni che stiamo vivendo e, mettendosi in prima fila nell’innovazione. C’è riuscita grazie al lavoro e all’ingegno di tanti uomini e tante donne che, sotto la guida di Montezemolo, hanno reso il Cavallino Rampante uno dei marchi più noti e che continuano a creare vetture esclusive per poche migliaia di clienti e collezionisti ma che fanno sognare decine di milioni di appassionati in tutto il mondo.