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Modena dice no alla discriminazione

Trattati in modo diverso, penalizzati, esclusi da una opportunità o da un servizio a causa della nazionalità, del genere, della religione, dell’aspetto, delle caratteristiche fisiche, dell’età, dell’orientamento sessuale. Per dire no ad ogni tipo di discriminazione, Modena lancia una rete locale – la prima in Italia – che riunisce 25 tra enti e associazioni.

Ne fanno parte il Comune e la Provincia, la Cgil e la Caritas diocesana, la Comunità ebraica e il Centro islamico, le associazioni che si occupano di malati di Aids, quelle dei disabili, degli stranieri, degli omosessuali. Molte di queste si sono organizzate per dare aiuto alle persone che ritengono di essere state discriminate, per valutare i singoli episodi e individuare una soluzione facilitando l’accesso ai servizi e alle opportunità. Numeri e indirizzi sono allegati ad una piccola guida dal titolo “Nodiscrimination”, che offre le indicazioni fondamentali sul tema. L’iniziativa rientra nel progetto europeo Antenne (Antidiscrimination European Networks), che vede come partner del Comune di Modena il Distretto di Rosengard, quartiere della città svedese di Malmo, il Centro de Investigaciòn para el Desarrollo, attivo a Cartagena, nel sud della Spagna, il Multi Cultural Resources Centre di Belfast, in Irlanda del Nord, e Novas-Ouvertures di Cork, nel Regno Unito. I partner lavorano in modo coordinato e dal febbraio dello scorso anno si sono già incontrati quattro volte: due a Modena, una a Cartagena e una a Belfast.

















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