In Italia il ritardo nei pagamenti, nel settore privato, è una dinamica che interessa sempre di più le imprese artigiane e le Pmi che tra il 2010 e il 2011 hanno visto allungarsi i tempi di rientro di 44 giorni; ad ottobre 2011 i tempi di pagamento per le imprese artigiane arrivano a 137 giorni, erano a 95 a fine 2010. Un quadro nazionale che vede l’Emilia Romagna in media perfetta con pagamenti arrivati a ritardi di 137 giorni, una performance che la piazza al settimo posto, insieme a Veneto e Friuli Venezia Giulia; in testa alla classifica la Valle D’Aosta con 153 giorni, secondo posto per la Lombardia con 149, a seguire Piemonte con 146, Liguria con 143 e Trentino con 138.
“Quelle fotografate dall’Osservatorio Ispo-Confartigianato sono dinamiche preoccupanti – spiega il Presidente di Confartigianato Emilia Romagna Marco Granelli – che si inseriscono in un contesto di flessione del credito concesso e di incremento dei tassi di interesse di 100 punti base in un anno. Tutti fattori che sommati si traducono in difficoltà enormi per le aziende artigiane, storicamente sottocapitalizzate e quindi molto più bisognose di liquidità. Tempi più lunghi nell’incassare significa un costo in termini di maggiori oneri finanziari per la filiera dell’artigianato stimabile in 3.645 milioni di euro, con una incidenza sul valore aggiunto del 0,27% a livello nazionale, che sale allo 0,28% nella nostra Regione. Maggiori oneri che poi si scaricano sui fornitori innescando un effetto domino su tutta la filiera”.
Il settore che ha registrato nell’ultimo anno il maggiore incremento nei tempi di pagamento è quello delle costruzioni, in cui si registra una maggiore dilazione di 63 giorni, passando dai 94 giorni di un anno fa ai 157 di oggi. L’aumento è consistente anche nel manifatturiero, in cui si passa dai 102 giorni di fine 2010 agli attuali 147, con un incremento di 45 giorni. Nel settore dei servizi i tempi medi di pagamento salgono di un mese, passando da 78 a 108 giorni.
La Pubblica Amministrazione registra ritardi di pagamento che sono passati dagli 83 giorni di un anno fa agli attuali 113 giorni con un robusto incremento di 30 giorni. Sul piano territoriale si osservano alcune differenziazioni significative. Innanzitutto si registra un maggior ritardo nei pagamenti nella filiera di subfornitura nel Nord Ovest dove i tempi di pagamento dei clienti di Imprese di produzione arrivano, in media, a 151 giorni, valore del 17,3% superiore alla media nazionale. Le Altre imprese commerciali registrano maggiori ritardi nei pagamenti nel Centro e nel Nord. I Privati hanno una minore variabilità territoriale nei pagamenti: si riscontra una maggiore difficoltà nei pagamenti nel Nord Est e nel Centro dove le famiglie segnano tempi di pagamento rispettivamente di 153 e 149 giorni mentre nel Nord Ovest si registrano tempi di pagamento più contenuti. I tempi di pagamento della Pubblica amministrazione sono più alti nel Mezzogiorno dove salgono a 141 giorni, valore del 24,8% superiore alla media nazionale.
“Non parliamo poi di cosa accade qualora un imprenditore decidesse di tutelarsi in via giudiziaria – prosegue il Presidente di Confartigianato Emilia Romagna Marco Granelli – incapperebbe in un ulteriore fattore critico del funzionamento della Pubblica Amministrazione, ovvero l’eccessiva lunghezza dei tempi della giustizia civile. Non è un segreto che siamo al 170° posto su 183 nazioni per tempi della giustizia civile. In Italia servono 1.210 giorni per tutelare un contratto, ben 692 giorni in più – equivalente ad 1 anni 10 mesi e 27 giorni – rispetto alla media dei paesi avanzati. Una strada assolutamente impercorribile per artigiani e piccole e medie imprese che non possono permettersi ne’ di aspettare tanto, ne di investire tante risorse in avvocati”.
La Pubblica Amministrazione si conferma un cattivo pagatore, un problema effettivo se si pensa che nel 2010 ha acquistato, a livello nazionale, beni, servizi e opere per 168.888 milioni di euro, pari al 10,9% del Pil. I debiti verso fornitori della PA presentano una marcata concentrazione su Sanità e Comuni. Più dei tre quarti (78,4%) degli acquisti della P.A. è determinato dalle Amministrazioni Locali. Oltre metà (57,2%) degli acquisti delle Amministrazioni locali sono generati dagli Enti sanitari locali ed un ulteriore 30,4% dai Comuni. Quote più limitate per gli altri enti territoriali: il 7,2% degli acquisti è effettuato dalle Regioni e il 5,1% dalle Province.
Tra il 2007 e il 2010 in quattro regioni i tempi di pagamento peggiorano: in Calabria salgono di 267, in Puglia di 54 giorni, in Toscana di 48 giorni e in Valle d’Aosta di 15 giorni. Nelle altre regioni si registra un miglioramento, che è particolarmente accentuato in Emilia Romagna con una riduzione dei tempi di pagamento di 101 giorni, in Liguria con -102 giorni, in Lombardia con – 114 giorni, in Lazio con -126 giorni, in Molise con -128 giorni, in Abruzzo con -152 giorni nelle Marche con -175 giorni.
“Non può che renderci orgogliosi scoprire che nella nostra regione le pubbliche amministrazioni sono più virtuose – commenta Marco Granelli – è il frutto di un lavoro congiunto che portiamo avanti da tempo, in collaborazione con le istituzioni. Molto resta ancora da fare e su questo ci impegneremo. Per quanto riguarda invece i ritardi nei pagamenti tra privati non possiamo limitarci ad un appello al buon senso, la crisi di liquidità è effettiva e dipende anche dalla scarsa disponibilità di credito da parte delle banche. Sono questi i fronti su cui siamo al lavoro, molto stiamo facendo con i nostri Confidi ma per continuare a farlo dobbiamo ricevere i giusti sostegni da parte della Regione. Su questo ci stiamo impegnando”.