La scorta a Giovanni, giornalista precario 29evenne ed autore del libro “Gotica, ‘Ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea”, è il segno tangibile di quanto la criminalità organizzata abbia permeato il nostro territorio, il suo tessuto produttivo e sociale: l’Emilia Romagna deve essere un baluardo nella lotta alla ‘ndrangheta, mafia e camorra.
In un paese dove ad un soggetto come Cosentino viene permesso di continuare a sedere in Parlamento, un ragazzo precario di 29 anni vive sottoscorta per aver raccontato una verità che è sotto agli occhi di tutti.
Nella nostra regione la delinquenza organizzata fa affari d’oro.
I settori più esposti sono l’edilizia, la ristorazione, la logistica, l’agricoltura, i servizi, nel privato e nel pubblico.
Da tempo fenomeni di sfruttamento, negazione dei diritti, si accompagnano con la nascita di cooperative spurie, di aziende che nascono dalla notte al mattino e si accaparrano appalti milionari.
Solo con il rilancio di politiche economiche fondate su uno sviluppo eticamente sostenibile e con un ruolo delle istituzioni attivo nella prevenzione e repressione di quello che non è più un fenomeno ma una triste e radicata realtà, potrà essere debellata dalle nostre terre la criminalità organizzata.
Consociativismo e connivenza del sistema economico ed istituzionale in diversi casi alimentano gli affari d’oro della ‘ndrangheta, mafia e camorra.
Le parti sociali di questa regione devono fare fronte comune nella lotta all’illegalità, bandendo le giustificazioni che spesso vengono ricercate negli effetti della crisi e nella mancanza di liquidità.
Questa Regione non può permettersi di assistere passivamente a quanto accade a Giovanni e a chi si mette contro alla criminalità organizzata.
Basta!
(Antonio Mattioli, Segretario Regionale Cgil Emilia Romagna)