(Adnkronos/Ign) – Tre morti accertati, 67 feriti e 43 dispersi. E’ questo l’ultimo bilancio del drammatico naufragio avvenuto venerdì sera all’Isola del Giglio dove la nave da crociera ‘Costa Concordia’ ha urtato un gruppo di scogli aprendo una falla di circa 70 metri nello scafo.Le tre vittime del disastro sono due turisti francesi e un marinaio peruviano morti per annegamento. Il timore tuttavia è che il bilancio dei morti possa aggravarsi. “Non ci sono conferme ufficiali, ma credo che il bilancio delle vittime sia destinato a salire”, ha detto il sindaco di Orbetello, Monica Paffetti, intervistata da Tgcom24. “I vigili del fuoco – aggiunge il sindaco di Orbetello – e tutti gli altri soccorritori stanno lavorando e al momento non ci sono notizie. Si stanno facendo verifiche”. Quanto “alle voci di persone ancora nella pancia della nave – ha affermato il sindaco Paffetti – è una voce insistente, ma al momento non abbiamo conferme. Noi tuttavia siamo stati allertati nel caso ci sia la necessità di allestire la camera mortuaria”.Le autorità precisano tuttavia che prima di parlare di dispersi in maniera ufficiale occorre terminare l’identificazione di tutte le persone salvate e confrontarle con la lista ufficiale dei 4.234 passeggeri. Un lavoro che, come spiegato dal prefetto di Grosseto Giuseppe Linardi, va avanti sia nei centri di accoglienza che all’Isola del Giglio.La sciagura in mare si è consumata intorno alle 21.30 quando la Concordia ha urtato un gruppo di scogli chiamato ‘Le scole’, uno dei quali – di notevoli dimensioni – è rimasto conficcato nello squarcio (lungo circa 70 metri) che si può osservare sulla carena. Il natante, di bandiera italiana e 290 metri di lunghezza, era partito alle 19 da Civitavecchia per un Giro del Mediterraneo e diretto a Savona. Quando ha incominciato a imbarcare acqua, ai passeggeri sono stati fatti indossare i giubbotti salvagente e sono stati trasferiti sulle scialuppe di salvataggio.Sono iniziate scene di panico, molti hanno temuto che il natante colasse a picco; qualcuno è caduto in acqua, altri forse vi si sono buttati. Circa una ventina di persone che erano in punti della nave difficili da raggiungere, dove non era possibile arrivare con le motovedette, sono state soccorse da tre elicotteri della Guardia Costiera, della Marina Militare e dell’Aeronautica, che si sono alternati per recuperare dall’alto le persone a bordo. Uno ad uno i passeggeri sono stati imbragati e tirati su, poi sono stati trasportati a Grosseto. I soccorsi sono stati divisi in tre fasi: la prima con le scialuppe, poi con gli elicotteri, infine sono entrate in azione le motovedette della Guardia Costiera.In mare le ricerche andranno avanti tutta la notte. I sommozzatori dei vigili del fuoco non hanno potuto ancora ispezionare i ponti sommersi della Costa Concordia perché non c’erano le condizioni di sicurezza sufficienti per ispezionare la parte di nave sommersa. I sub hanno invece ispezionato insieme ad altri soccorritori la parte che è rimasta fuori dall’acqua. “Abbiamo ripianificato l’intervento nella parte emersa – dice all’Adnkronos il capo ufficio stampa dei vigili del fuoco, Luca Cari – e andremo avanti per tutta la notte. Molto più difficoltose sono le operazione di ispezioni nella parte sott’acqua”. La Costa Concordia è infatti ripiegata sul mare, completamente poggiata sullo scoglio che l’ha sventrata. Comunque ”al momento le ricerche all’interno della nave non hanno dato alcun esito: non sono state individuate altre vittime e neppure persone in vita da soccorrere”.Già da sabato mattina tre squadre di sommozzatori della Guardia Costiera sono arrivate da Napoli, Genova e San Benedetto e si sono immerse per verificare che non ci fossero ancora persone in mare. “Arrivare negli ambienti bassi della nave crea dei problemi di sicurezza. Dovremo procedere in corda fissa. Ci vorrà qualche giorno”, ha spiegato all’Adnkronos il comandante provinciale dei vigili del fuoco Ennio Aquilino, che ha seguito le operazioni di soccorso.Intanto la Procura di Grosseto che ha ascoltato i membri dell’equipaggio per cercare di far luce sulla vicenda, ha posto in stato di fermo il comandante della nave, Francesco Schettino accusato, insieme al primo ufficiale in plancia Ciro Ambrosio, di reati che vanno dall’omicidio colposo plurimo al naufragio, al disastro, all’abbandono della nave con altri passeggeri ancora da mettere in salvo. Il procuratore capo di Grosseto accusa Schettino anche di aver causato l’impatto della nave con gli scogli avvicinandosi troppo all’Isola del Giglio con una “manovra maldestra”. Schettino è stato trasferito nel carcere del capoluogo maremmano. L’udienza di convalida dell’arresto dovrebbe tenersi tra martedì e mercoledì prossimi.La nave doveva passare a 5 miglia dalla costa, secondo quanto prevedono le misure di sicurezza nel tratto interessato, invece sarebbe passata a solo 1 miglio dalla costa dell’isola toscana. Ma il comandante avrebbe detto che la nave viaggiava su una rotta turistica consentita. “Stavamo navigando sotto costa, lungo una rotta turistica quando la nave ha urtato su un fianco una roccia” che “non era segnalata sulla carta nautica” ha raccontato Francesco Schettino ai microfoni di Tgcom24. Gli uomini dell’equipaggio, ha poi sottolineato, “sono stati gli ultimi ad abbandonare l’imbarcazione, assicurandosi prima di salvare i passeggeri”. Al momento della tragedia il comandante era nella cabina di comando, ha assicurato il direttore generale della Costa Crociere, Gianni Onorato. Sui soccorsi, ha chiarito Onorato, “l’inclinazione repentina della nave, un fatto non preventivabile, non ha permesso di operare con le scialuppe” in modo pienamente efficace. “Purtroppo – ha spiegato ancora Onorato – un’inclinazione molto veloce ha interrotto l’evacuazione normale e la situazione si è complicata, e a quel punto è intervenuta la Guardia Costiera”.A bordo della nave anche la giornalista dell’Adnkronos Patrizia Perilli. ”Sembrava di essere sul Titanic, non potevamo credere ai nostri occhi – ha raccontato – Siamo scesi con grande difficoltà dalla nave, ci hanno fatto uscire dalla parte opposta a quella che stava affondando. La nave era troppo vicina alla costa, anche i residenti se ne sono accorti. Per questo dopo l’incidente sono arrivati subito in nostro soccorso”. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ”è in contatto con il prefetto di Grosseto, Giuseppe Linardi, al quale ha chiesto di rappresentare i sentimenti di cordoglio e di solidarietà ai familiari delle vittime, di augurio di pronta guarigione ai feriti, di vicinanza a quanti hanno vissuto la terribile esperienza del naufragio”. Il capo dello Stato, riferisce un comunicato del Quirinale, ha rivolto ”altresì, sentimenti di vivo apprezzamento e di partecipazione alla intensa, difficile opera di soccorso che sta impegnando le strutture della sicurezza in mare e della Protezione civile, nonché di gratitudine alla Regione Toscana ed alla comunità dell’Isola del Giglio per l’alto senso di solidarietà che stanno dimostrando nell’accoglienza dei naufraghi”.”E’ una tragedia che sconvolge la nostra azienda – scrive in una nota stampa Costa Crociere – Il nostro primo pensiero va alle vittime, e vogliamo esprimere il nostro cordoglio e la nostra vicinanza ai loro familiari e amici”. “Le operazioni di evacuazione sono state effettuate prontamente, ma la posizione della nave, diventando più difficoltosa, ha complicato le operazioni di sbarco – sottolinea Costa Crociere – L’azienda si sta adoperando con il massimo impegno per dare la massima assistenza”. La nave stava effettuando una crociera nel Mediterraneo partita da Civitavecchia con scali previsti a Savona, Marsiglia, Barcellona, Palma, Cagliari, Palermo. I passeggeri imbarcati erano di 62 nazionalità diverse, i più numerosi, secondo i dati forniti dalla compagnia, gli italiani (989), a seguire i tedeschi con 568 e i francesi 462.La Costa Concordia era rimasta coinvolta in un altro incidente nel porto di Palermo. Il 22 novembre 2008 a causa del mare mosso e delle forti onde la nave rimase danneggiata con un ampio squarcio tra la prua e la fiancata destra, provocato durante le operazioni di ingresso in porto. Nessuno rimase ferito.Costruita da Fincantieri nello stabilimento di Genova Sestri Ponente con un investimento di 450 milioni di euro, Costa Concordia è entrata in servizio nel luglio 2006. Insieme alle gemelle Costa Serena e Costa Pacifica è la più grande nave passeggeri battente bandiera italiana. Ha una stazza di 114.500 tonnellate e può accogliere fino a 3.780 ospiti in 1.500 cabine.
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