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Casadei (PD): “L’Emilia-Romagna investe in cultura. Nel nostro territorio è tempo di rafforzare il sistema”

Nella seduta di oggi l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato, senza voti contrari, il “Programma regionale in materia di spettacolo: obiettivi, azioni prioritarie e procedure per il triennio 2012-2014”. La Regione investirà sullo spettacolo quasi 18 milioni di euro che si aggiungono a quelli investiti dallo Stato (fortemente in calo), da Comuni e Provincie.

Se concepito quale sistema, come suggerisce il Programma approvato e impostato con rigore e passione dall’Assessore alla Cultura Massimo Mezzetti, quello dello spettacolo dal vivo rappresenta un settore assai rilevante anche per l’economia regionale: secondo dati del 2009, risultano attive 524 imprese nello spettacolo dal vivo (società, cooperative, fondazioni, associazioni teatrali, musicali e di danza), cui vanno aggiunte 154 imprese di produzione nel settore musicale, altre 136 imprese che operano nella produzione cinematografica e audiovisiva e quelle che gestiscono gli oltre 240 esercizi cinematografici (460 schermi complessivi). Dai dati Enpals 2009, si può stimare che il personale addetto a queste attività sia nell’ordine degli oltre 11mila addetti, che arrivano a 15.000 se si considerano anche le forme di collaborazioni a progetto per varie mansioni tecnico-operative.

Nel documento approvato viene evidenziato che, in netta controtendenza rispetto al dato statale, la Regione Emilia-Romagna negli ultimi dieci anni ha incrementato significativamente i propri stanziamenti nel settore dello spettacolo. Da una media di finanziamento annuale nel triennio 1999-2001 di 10 milioni e 400mila euro si è passati ad una media di 16 milioni e 400mila nel triennio 2006-2008; nel triennio 2009-2011 la media di finanziamento annuale è ulteriormente cresciuta fino a circa 18 milioni di euro, cifra che verrà confermata nel bilancio 2012. Tutto questo a fronte di tagli nazionali sempre più forti.

Sul fronte degli spettacoli dal vivo, per il periodo 2004-2009, il numero di spettatori in regione è aumentato del 17% mentre in Italia è cresciuto dell’8%.

Investire in cultura e dunque in attività intellettuali e legate al benessere e alla qualità della vita, significa dunque investire anche in settori dal concreto impatto in termini occupazionali, di lavoro e impresa, nonché di valorizzazione dei territori.

Si tratta ora di rafforzare i sistemi territoriali e la loro capacità di coordinamento nonché di continuare ad investire – individuando anche canali per maggior investimenti – su un “sistema della cultura” che deve fortemente connettersi con altri ambiti di intervento: dalla promozione delle città alla riprogettazione dei centri storici e degli spazi pubblici (a partire dalle piazze e dai tanti luoghi suggestivi presenti nei diversi territori) alla valorizzazione dei talenti e della creatività giovanile.

(Thomas Casadei, Consigliere regionale Assemblea Legislativa Regione Emilia-Romagna, Capogruppo PD Commissione Cultura, Turismo, Lavoro, Scuola)

















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