2012, l’Archivio di Stato di Modena compie 150 anni, un anniversario importante immediatamente a seguire i festeggiamenti, appena conclusi, dei 150 anni di storia dell’Unità d’Italia. La prossimità non è casuale, infatti l’Archivio di Stato di Modena è il primo istituito dopo l’Unità.
Il programma delle celebrazioni è molto ricco e fornisce l’occasione per aprire le sale e fare conoscere ai cittadini uno dei patrimoni archivistici più incredibili e più preziosi d’Europa, luogo della memoria che testimonia il passato glorioso di Modena e i rapporti che furono intessuti dai suoi governanti con i reggenti del resto d’Europa. Quest’anno vedrà anche l’inizio dei lavori di restauro della sede, resi possibili dall’erogazione da parte del la Presidenza del Consiglio nell’ambito dei fina dell’otto per mille
La principale iniziativa a calendario, Tesori di carte, comprende dodici appuntamenti in Archivio di Stato a Modena per scoprire e conoscere un patrimonio sorprendente di documenti. La cadenza sarà mensile, ogni ultimo mercoledì del mese a partire da gennaio 2012.
Di seguito il calendario degli incontri che si terranno nella Sala d’Ercole, dalle ore 16.00 alle ore 17.00.
Mercoledì 25 gennaio, L’oro e la porpora. Il diploma purpureo di Enrico IV imperatore del Sacro romano impero in favore dell’Abbazia di Pomposa del 7 ottobre 1095. A cura di Enrico Angiolini
Mercoledì 29 febbraio, Alla ricerca della bolla perduta. Le tre bolle auree conservate in Archivio di Stato di Modena, una rara documentazione. A cura di Angelo Spaggiari.
Mercoledì 28 marzo, I fragmenti inerenti il Purgatorio di Dante Alighieri, tra cui uno coevo allo stesso poeta, attribuito a Francesco di ser Nardo da Barberino e databile alla prima metà del sec. XIV. A cura di Roberta Cavazzuti, Società Dante Alighieri, Comitato di Modena.
Al mattino alle ore 10 nella Sala d’Ercole, Lectura Dantis a cura di Giulio Borgatti, Società Dante Alighieri, Comitato di Modena. L’incontro è rivolto alle scuole superiori.
Per informazioni ed iscrizioni contattare la Società Dante Alighieri, Comitato di Modena al numero 340-9330802 o alla mail liciabeggimiani@libero.it. Per il pubblico adulto è consentito l’accesso fino a 35 posti, previa iscrizione con una mail all’Archivio di Stato (as-mo@beniculturali.it).
Mercoledì 18 aprile, Il fragmento onciale. A cura di Armando Antonelli
In aprile, nell’ambito della Settimana della Cultura dal 14 al 22 aprile, a questo tema verrà anche dedicato un ampio corollario di mostre documentarie, lungo un itinerario tra Modena e Bologna. Grazie alla collaborazione dell’Università degli Studi di Ferrara e dell’ Università degli Studi di Bologna, le esposizioni verranno allestite presso gli Archivi di Stato di Modena e di Bologna, presso il Comune di Nonantola e presso la Partecipanza di Sant’Agata Bolognese.
Mercoledì 16 maggio, Viaggio in Terrasanta del marchese Nicolò III d’Este con la corte, 6 aprile-6 luglio 1413. Gli ottantaquattro giorni di viaggio da Ferrara alla Palestina narrati nella cronaca di Luchino dal Campo. A cura di Caterina Brandoli.
Mercoledì 23 maggio, Delizie in ville e in archivio. Le cinquantatre residenze di corte estensi sparse nel Ferrarese raccontate attraverso documenti del sec. XVI. A cura di Andrea Marchesi.
Mercoledì 30 maggio, Un misconosciuto santo estense: S. Contardo d’Este, XIII sec., copatrono di Modena assieme a Sant’Omobono dal XVII sec. A cura di Licia Beggi Miani.
Mercoledì 27 giugno, La mappa della ”Croce arcana”. Sull’Appennino modenese, un raro esempio di cartografia geologica realizzato già nella seconda metà del XV sec. A cura di Federica Badiali.
Sabato 30 giugno, escursione al Passo della Croce Arcana. Grazie alla collaborazione del Corpo Forestale dello Stato, del CAI-Sezione di Modena e con la guida di geomorfologia del Dipartimento di Scienze della Terra, Università degli Studi di Modena e Reggio, sarà possibile riconoscere de visu i luoghi illustrati nel corso dell’incontro. Da Fanano, attraverso la Val di Lamola, fino a Ospitale, l’antica sede di un memorabile ospedale per pellegrini, per giungere a Capanna Tassoni. Di qui, in marcia a piedi fino al vetusto Passo della Croce. Maggiori informazioni rivolgendosi al CAI.
Mercoledì 26 settembre, All’origine del giornalismo. Gli avvisi a stampa e le gazzette italiane e francesi inviate dagli ambasciatori estensi nel XVII sec. A cura di Rosa Lupoli.
Mercoledì 31 ottobre, Una complessa questione d’Aquile, excursus sull’araldica estense, dall’iniziale Aquila argentea degli Este, allo Stemma grande di Francesco V, a cura di Angelo Spaggiari.
Mercoledì 28 novembre, Sulle tracce di Carlo Magno. A cura di Rossella Rinaldi.
Mercoledì 19 dicembre, La riscoperta di una dimenticata scoperta di Lodovico Antonio Muratori, l’inventario dell’archivio papale d’Avignone del sec. XIV. A cura di Patrizia Cremonini.
Un archivio non deve semplicemente essere conservato e reso fruibile, ma certamente anche valorizzato, sia diffondendone l’informazione, sia attraverso la realizzazione di eventi promozionali. In questo senso sono state ideate le iniziative per celebrare i centocinquanta anni di storia, 1862 – 2012 dello storico luogo, volte all’approfondimento dei tesori in esso conservati. L’iniziativa progettata in concomitanza del Festival della Filosofia 2012 ha il titolo significativo Documenti come opere d’arte: una conferenza ed una mostra.
Le magnifiche “cose” dell’Archivio. Le investiture imperiali che hanno legittimato il ducato estense a Modena dal 1452 al 1859.
Ci sono poi in programma degli appuntamenti specialistici dedicati agli archivisti.
La Direzione generale per gli archivi, la Soprintendenza archivistica per l’Emilia Romagna, l’Archivio di Stato di Modena, l’Associazione nazionale archivistica italiana, la sezione ANAI Emilia Romagna e la Società italiana per lo studio della storia contemporanea con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena promuovono giovedì 26 gennaio, dalle ore 10,30, una giornata di studi dal titolo La bozza dei Principles of Access to Archives del Consiglio Internazionale degli Archivi e l’accesso agli archivi in Italia.
La giornata di studi si svolgerà presso l’Archivio di Stato di Modena, Sala d’Ercole, ingresso da via
Sgarzeria, 6. Diversi gli interventi in programma curati da Giulia Barrera, Direzione generale per gli archivi, Marco De Nicolò, Università di Cassino e SISSCO, Paola Carucci, direttrice dell’Archivio storico della Presidenza della Repubblica e vicepresidente dell’ANAI, Daria Bonfietti , presidente dell’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica, Matteo Paesano, Capo dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Difesa, nonché presidente della Commissione italiana di storia militare, Carlo Spagnolo, Università di Bari e SISSCO, Francesca Malvezzi, archivio storico Unicredit, Milano, Stefano Twardzik, Università di Milano.
Il Consiglio internazionale degli archivi sta varando dei “Principi sull’accesso agli archivi”, il cui obiettivo è quello di indicare gli standard minimi in materia di accesso agli archivi a cui dovrebbero attenersi gli archivi pubblici e privati di tutto il mondo.
Un gruppo di lavoro ad hoc ha messo a punto la bozza di “Principi” che nel corso di questa giornata di studio e confronto viene ora sottoposta all’esame della comunità archivistica internazionale, nonché agli utenti degli archivi, per raccogliere eventuali proposte di modifica e giungere così alla stesura definitiva, da sottoporre al voto dell’assemblea generale del Consiglio internazionale degli archivi al congresso di Brisbane che si svolgerà dal 20 al 24 agosto 2012.
La giornata di studi sulla bozza di “Principi sull’accesso agli archivi” permetterà anche di contribuire in modo diretto alla elaborazione di questo importane documento e di fare il punto sulla situazione dell’accesso in Italia.
Un nuovo logo contraddistinguerà dal 2012 l’Archivio di Stato, marchio che vuole essere simbolo di continuità con la tradizione e la storia stessa dell’Archivio, ma anche della voglia di innovarsi e di comunicare alla città questo desiderio.
L a storia.
L’Archivio di Stato di Modena deve la sua particolare fisionomia alla singolare longevità e continuità della dinastia d’Este (poi d’Austria – Este) e alla circostanza che gli Estensi, quando dovettero abbandonare Ferrara e trasferirsi a Modena la capitale dei loro Stati nel 1598, vi trasferirono altresì pressoché intatte le proprie tradizioni di famiglia, di amministrazione e di governo e, pressoché integro, il relativo patrimonio archivistico. Questo patrimonio può considerarsi il nucleo costitutivo dell’Archivio di Stato; il quale di conseguenza, per la parte preunitaria, si presenta in primo luogo come il depositario della storia degli Estensi e del loro principato,
L’attuale Archivio di Stato, chiamato dapprincipio governativo, nacque nel 1862, articolato in due sezioni distinte, l’una detta “diplomatica” e accentrata attorno a quello che era stato il Reale Archivio Segreto, l’altra detta “di deposito” e costituita dal rimanente materiale. L’archivio venne arricchendosi di quasi tutte le scritture anteriori alla conquista napoleonica, fatta eccezione per gli archivi giudiziari, entrati più tardi. La parte dell’archivio di deposito, conosciuta poi col nuovo nome di “moderna”, rimase limitata al periodo 1796-1860.
In seguito, sostituita nel 1874 la denominazione di Archivio governativo con quella appunto di Archivio di Stato.Oggi nel suo complesso la documentazione consta di oltre 200 fondi, occupando circa 30 km lineari, suddivisi in 94 locali di deposito su 128 vani complessivi, all’interno di un edificio di 8.500 mq, elevato su sette livelli.