Mentre continua il blocco dei TIR, per combattere le speculazioni in un momento di estrema difficoltà per i consumatori, il Punto Campagna Amica di via Vignolese 82 applicherà a tutti i clienti, domani venerdì 27 gennaio e sabato 28, il 10% di sconto su carne, frutta e la verdura.
L’iniziativa rientra nell’operazione “Coraggio Italia” che Coldiretti sta portando avanti in tutta Italia toccando le principali città (Roma, Bologna, Venezia, Napoli, Torino e molti altri capoluoghi di provincia) per far fronte ai disagi causati dal blocco che ha ormai causato un danno economico di 150 milioni per l’agroalimentare Made in Italy coinvolgendo ogni giorno circa 50mila tonnellate di prodotti alimentari deperibili i quali rischiano di essere buttati perché rimangono fermi nei camion, nei campi, nelle stalle e nei magazzini delle industrie e dei mercati generali.
Secondo Coldiretti ogni giorno viaggiano su camion e tir circa 525mila tonnellate di prodotti agricoli e alimentari dei quali poco meno del 10 per cento sono deperibili e se non riprende la circolazione sono a rischio le ultime scorte. Già adesso mancano molti prodotti e si registrano speculazioni al consumo sui prezzi che per alcuni ortaggi sono aumentati anche del 40 per cento. La situazione piu’ difficile – precisa la Coldiretti – si rileva nella grande distribuzione dove i rifornimenti si realizzano attraverso i Tir mentre migliori sono le condizioni dei mercati rionali e di quelli degli agricoltori di Campagna Amica dove le forniture vengono trasportate in piccoli mezzi e sono locali e i prezzi sono calmierati. Al danno economico immediato va aggiunta – sottolinea la Coldiretti – la perdita di credibilità con la grande distribuzione europea pronta a sostituire il prodotto Made in Italy con quello proveniente da Paesi come la Spagna nell’ortofrutta o dall’Olanda per i fiori, diretti concorrenti della produzione italiana. Ovunque – conclude Coldiretti – si segnala un preoccupante calo degli ordinativi dall’estero e un aumento delle difficoltà per gli agricoltori che oltre alla perdita per il prodotto deprezzato o svenduto sono costretti ad accollarsi anche il costo dello smaltimento dei prodotti non piu’ commercializzabili.