Stazioni di servizio: i gestori confermano la proclamazione di 10 giorni di sciopero degli impianti di distribuzione carburanti, anche sul territorio modenese, sia sulla rete ordinaria che su quella autostradale. Le date definitive della chiusura saranno comunicate solo nei prossimi giorni per evitare di aggravare l’attuale stato di forti tensioni e disagio sociale.
“È questa la decisione che ci siamo sentiti di assumere – dichiara Franco Giberti, presidente provinciale di FAIB-Confesercenti Modena – per denunciare la mancata liberalizzazione della distribuzione dei carburanti da parte del Governo e sostenere il Parlamento a varare una vera riforma: per liberare il settore dal controllo dei monopolisti, al fine di consentire prezzi dei carburanti più bassi ed equi su tutta la rete distributiva. Le aperture e le “buone intenzioni” mostrate dal Governo Monti anche pubblicamente e a più riprese, si sono malamente infrante, dato che il decreto – su cui continuano correzioni e aggiustamenti – attualmente non solo non liberalizza il settore, ma conferma tutti i vincoli che ingessano forniture e prezzi”.
“Senza contare – aggiunge Giberti – che il provvedimento governativo contiene anche la cancellazione della norma che avrebbe imposto alle banche, dal 1° gennaio di quest’anno, di eliminare costi e commissioni per gestori ed automobilisti, sui pagamenti dei rifornimenti di carburante con bancomat e carte di credito. Una misura che, è bene ricordarlo, era stata assunta soprattutto per ragioni di sicurezza e solo dopo l’altissimo tributo di sangue che i gestori hanno dovuto versare a difesa di incassi sui quali trattengono appena il 2%. La categoria quindi, pur manifestando il massimo rispetto per i motivi che spingono altri lavoratori ed altre categorie a scelte differenti, intende attuare la propria protesta con ragionevolezza. Ricercando la possibilità concreta che, prima della conversione in legge del provvedimento, possano essere recepite le giuste modifiche, volte a dar beneficio prima di tutto ai cittadini consumatori. Per questo FAIB-Confesercenti, confermando lo sciopero, ha deciso di articolare la calendarizzazione della chiusura degli impianti anche in funzione delle modifiche che il Parlamento intenderà apportare durante l’iter di conversione in legge del decreto ancora non pubblicato”.