Il 23 dicembre scorso la Provincia di Modena ha aggiudicato l’appalto dei lavori di costruzione del secondo stralcio della tangenziale di Nonantola alla società COSEAM S.p.a; tale aggiudicazione tuttavia è stata realizzata senza una formale procedura di gara, come invece previsto dal Testo Unico in materia di appalti pubblici.
L’assegnazione dei lavori, pari a un importo complessivo di 8.819.143 euro, sarebbe avvenuta applicando in modo errato una norma in vigore fino al 2007 e ora definitivamente abrogata.
In particolare, in base all’istituto giuridico “della ripetizione dei lavori analoghi”, la norma prevedeva la possibilità di affidare al medesimo soggetto aggiudicatario del primo stralcio di un’opera pubblica, anche la realizzazione dei lavori relativi a stralci successivi della medesima, mediante semplice procedura negoziata, senza cioè la pubblicazione di un regolare bando di gara pubblico.
Nel 2007, il secondo Decreto correttivo al “Codice dei Contratti Pubblici” (Decreto Legislativo n.113) ha modificato sostanzialmente tale norma al fine di rendere più trasparenti le aggiudicazioni delle opere pubbliche, stabilendo che non è più possibile assegnare lavori pubblici senza indire prima una regolare gara di appalto.
Sulla correzione di questa norma anche il Consiglio di Stato ha decretato che: «si tratta indubbiamente di innovazione sostanziale … fondata sul forte rischio di abusi cui la disposizione notoriamente si presta».
Nello specifico, dunque, la Provincia di Modena ha affidato alla COSEAM S.p.a la realizzazione del secondo stralcio della tangenziale di Nonantola con semplice procedura negoziata basandosi esclusivamente sul fatto che tramite bando pubblico nel febbraio 2010 l’azienda si era aggiudicata il primo stralcio (per un importo complessivo di 8.669.793 euro). Peraltro, non si tratterebbe nemmeno di vera procedura negoziata, che prevederebbe comunque l’invito di almeno tre imprese, bensì di un tipico affidamento diretto.
Da tempo Ance Modena, Cna Costruzioni e Lapam Costruzioni avevano manifestato dubbi e perplessità sulla modalità di assegnazione dei lavori con cui l’amministrazione provinciale intendeva procedere. Dubbi e perplessità che sono stati del tutto ignorati. Le ripetute e formali richieste di chiarimenti a distanza di ormai 10 mesi non hanno avuto una risposta; in questo lasso di tempo si sarebbero potute esperire tutte le normali procedure di gara e affidare i lavori al vincitore, qualunque esso fosse.
Pertanto, le tre associazioni di categoria hanno deciso di fare fronte comune contro questa evidente e grave irregolarità procedurale che non tiene conto delle norme in materia di lavori pubblici e attraverso i loro Consorzi di Costruzioni hanno deciso di ricorrere congiuntamente al Tar.
«In un momento di grave crisi del settore edilizio del nostro territorio, che richiede la massima attenzione alla trasparenza delle scelte», sottolineano le associazioni, «sorprende molto che la Provincia di Modena, uno dei pochi enti ancora in grado di pagare puntualmente i lavori pubblici commissionati, proceda all’aggiudicazione di opere pubbliche di tale entità senza passare per una regolare gara di appalto e venendo meno alle norme vigenti in materia».