Sono due modenesi (un sassolese e un formiginese) ed uno scandianese gli autori dell’efferata rapina ai danni di un’ottantenne rubierese, legata, imbavagliata con nastro adesivo e rapinata dei gioielli e di danaro nella sua abitazione di Rubiera il 17 Ottobre dello scorso anno. A scoprirlo i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Reggio Emilia che con l’accusa di concorso in rapina aggravata hanno tratto in arresto i balordi. Il GIP del Tribunale di Reggio Emilia, accogliendo le richieste della D.ssa Isabella Chiesi, Sostituto presso la Procura reggiana, che ha condiviso con le risultanze investigative dei Carabinieri reggiani, ha emesso un provvedimento restrittivo di natura cautelare in carcere che ieri è stato eseguito dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Reggio Emilia. In manette sono finiti M.C., 26enne residente a Formigine, S.C., 21enne natio e residente a Sassuolo ed il 51enne M.M., 51enne originario di Corato e residente a Scandiano, capo della banda nonché regista del colpo che ha fruttato 400 euro in contanti e svariati monili in oro.
Secondo il capo d’imputazione i tre al fine di trarne profitto, in concorso tra loro, dopo essersi introdotti all’interno della legnaia di pertinenza dell’abitazione dell’ottantenne con violenza (dopo averle legato mani e piedi con del nastro adesivo e mettendole del nastro adesivo sulla bocca per non farla urlare), si sono impossessati di 400 euro in contanti (che l’anziana custodiva al’interno della borsetta) e di monili in oro vari (custoditi all’interno della camera da letto dell’abitazione della vittima). Rapina aggravata per essere stata commessa da più persone riunite, all’interno di un luogo di privata dimora e ponendo la persona offesa in stato di incapacità di agire.
Erano circa le 11 del 17 ottobre del 2011 quando l’80enne, che vive sola a Rubiera, fu bloccata da due sconosciuti mentre entrava nella legnaia della sua abitazione. I due, fecero sdraiare l’anziana a terra per poi legarle mani e piedi con il nastro adesivo che avevano al seguito; avendo la donna iniziato a urlare le misero del nastro adesivo sulla bocca. Mentre uno rimaneva a sorvegliare l’anziana, il complice metteva a soqquadro la casa impossessandosi di vari monili in oro. I due quindi si dileguarono raggiungendo il palo che li attendeva poco distante a bordo della sua autovettura con la quale si dileguarono.
E mentre le ricerche nell’immediato diedero esito negativo, sul posto i Carabinieri repertano due porzioni di nastro adesivo utilizzato per immobilizzare la vittima e un paio di guanti. Dalla descrizione dei malviventi le indagini dei carabinieri si indirizzano nei confronti del pregiudicato M.M., notano piu’ volte in compagnia di M.C.. Da quest’ultimo si risalì alla frequentazione del terzo complice. Si lavorò sia con le indagini tradizionali che con quelle scientifiche. Al fine di tipizzare i loro profili genetici mediante l’estrazione del DNA per la successiva comparazione con i profili estrapolati dai reperti sequestrati presso l’abitazione della vittima (guanti in lattice e nastro adesivo) i militari acquisirono mozziconi di sigarette usate dei sospetti. Un’attività premiante: ulteriori elementi probanti schiaccianti che sono andati a confluire con tutta una serie di elementi investigativi acquisiti dai carabinieri durante le indagini.
La d.ssa Valentina Salvi ha quindi richiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia l’ordinanza di custodia cautelare eseguita dai carabinieri reggiani che hanno quindi arrestato ed assicurato ala giustizia i tre malviventi ponendo fine alle indagini sull’efferata rapina.