Condividiamo pienamente le conclusioni del Segretario Borghetti con alcune precisazioni,che consideriamo utili per una seria,vera lotta alla evasione fiscale che ha raggiunto livelli incredibili.
Da sempre il PSI è un fermo ed intransigente sostenitore della lotta alla evasione fiscale e da anni pungola il legislatore per la riforma del sistema che non regge più. Basta vedere i continui rattoppi che creano incertezze,nei contribuenti.
E’ verificabile il contrapporsi di norme,talvolta,in contrasto tra di loro e ci si affida a circolari,risoluzioni e varie che non sono il massimo della trasparenza e della certezza del diritto.
Le difficoltà non sono dei soli contribuenti,abbiamo contezza delle difficoltà interne al sistema ed in particolare di chi è nella trincea degli uffici periferici.
Ci sembra sensata la maturazione politica di destinare gli incassi dalla lotta alla evasione fiscale per la riduzione della pressione fiscale a cominciare dai redditi di lavoro,pensione e minimi.
Questo principio ci piacerebbe codificato in Costituzione come il pareggio di bilancio.
E’ vero che l’evasione è stimata in circa 120 miliardi l’anno,ma è anche vero che il 50 % circa proviene dalla criminalità ed il 30 % dalla corruzione,forse un DIA fiscale sarebbe opportuna.
Attenti a dati che in questi giorni circolano ad uso e consumo di qualcuno che vuole fare carriera politica !
Poniamo all’attenzione dei liberi pensatori : anno 2010 fonte Corte dei Conti
– controlli totali 1.730.273 di cui 1.222.793 per controlli formali ed automatizzati ( bello sforzo )
– verifiche a soggetti di grandi dimensioni economiche 501 ( minimo storico ) mentre ai bottegai ed affini 9058;
– Non ci risultano interventi per il controllo del territorio ( scontrini ) mentre la G.d.F. ne ha contabilizzati circa 700.000.
Aspettiamo fiduciosi i dati del 2011 con la speranza che siano migliorati.
Ultima cosa : crediamo che siamo tutti d’accordo a fare sacrifici in questo particolare momento,quindi chiediamo a Borghetti che milita in una forza politica che ha rappresentanti in Parlamento di sollecitare una norma che tassi l’intero compenso del parlamentare; come noto oggi il parlamentare paga l’IRPEF sul circa il 50 % del compenso stesso e con una aliquota percentuale del 25 mentre un pensionato a 1.000 euro al mese paga con aliquota al 23 %.
(Mario Cardone, Coordinatore Federazione PSI Modena)