Sull’iniziativa “Un poliziotto per amico” dell’istituto professionale Corni di Modena rimane “la perplessità per un servizio presentato come educativo e poi interpretato dallo stesso questore come vigilanza contro lo spaccio di sostanze”. Lo ha affermato l’assessore provinciale all’Istruzione Silvia Facchini rispondendo in Consiglio a un’interpellanza presentata dal capogruppo di An Cesare Falzoni il quale, sottolineando che “a sinistra esiste un pregiudizio ideologico contro la polizia”, a ribadito che “ironicamente si può sostenere che l’assessore per “par condicio” insieme al poliziotto voglia a scuola anche lo spacciatore per amico”.
“Se è sarcasmo è fuori luogo e come insinuazione la trovo gravissima” ha replicato l’assessore Facchini che ha ottenuto la solidarietà di tutti i gruppi di maggioranza rispetto a “un dovere di stile da mantenere anche nella dialettica politica”. E nel merito della vicenda, l’assessore Facchini ha sottolineato come, pur nel rispetto dell’autonomia scolastica dell’istituto, sia importante “sollecitare un riflessione sull’atipicità di un’iniziativa che rischia di offrire un’interpretazione esclusivamente in chiave legalitaria della questione tossicodipendenza: non è produttivo, infatti, che su questi temi i ragazzi interloquiscano prevalentemente con esponenti delle forze dell’ordine; serve il coinvolgimento anche di altre sensibilità e professionalità, a partire da quelle mediche e psicologiche”.