A vent’anni dall’entrata in vigore della legge 257/92 che mise al bando l’amianto in Italia, si susseguono stime approssimative sulla quantità e sui luoghi in cui esso si trova. Secondo il CNR ve ne sono oltre 32 milioni di tonnellate sul territorio nazionale; Legambiente ha calcolato che l’amianto ricopre circa 50mila edifici tra pubblici e privati, ed esistono 100 milioni di metri quadrati di strutture in cemento-amianto, a cui vanno aggiunti 600mila metri cubi di amianto friabile, la cui bonifica procede con estremo ritardo.
Il decreto del 6 settembre 1994 stabilisce che la presenza di amianto in un edificio non comporta un pericolo per la salute degli occupanti se il materiale è in buone condizioni e non viene manomesso; tuttavia se il materiale è degradato o altamente friabile, eventi sismici come quello appena accaduto nella bassa modenese, le vibrazioni dell’edificio, i movimenti di persone o macchine, e le correnti d’aria possono danneggiarlo causando il distacco di fibre debolmente legate al resto del materiale, e provocandone un rilascio nell’aria potenzialmente rischioso per la salute.
Il MoVimento 5 Stelle Maranello in questi mesi ha effettuato una serie di sopralluoghi all’interno del territorio comunale e nelle zone limitrofe per individuare quanti edifici presentino ancora coperture con la fibra killer ed il risultato è la stesura di una preoccupante “mappa dell’amianto” che ha il principale scopo di informare e sensibilizzare la cittadinanza sull’entità del problema ancora irrisolto.
Purtroppo, visto il numero elevato di coperture, va sottolineato che sono state inserite nella mappa solo quelle in cui la presenza di amianto sul territorio è stata accertata (e tralasciate quindi le coperture non visibili o di cui non vi è certezza).
Si denota così che il “problema CEMAR”, oggetto di forti scontri tra i partiti di maggioranza ed opposizione in consiglio comunale, in realtà è solo la punta dell’iceberg. Con l’avanzare del tempo lo stato di conservazione delle coperture di amianto non può far altro che peggiorare, contribuendo in questo modo all’innalzamento dell’allarme salute per la nostra zona.
Per questi motivi invitiamo l’amministrazione a mobilitarsi con provvedimenti atti ad informare la cittadinanza sui pericoli connessi all’amianto e sulle soluzioni attuabili, come il controllo periodico sullo stato di conservazione delle coperture, l’incapsulamento, la bonifica mediante sostituzione con coperture isolanti e pannelli fotovoltaici, et similia. L’amministrazione potrebbe inoltre incentivare e agevolare tali operazioni semplificandone l’iter burocratico, e illustrare ad aziende e privati gli incentivi attualmente esistenti.
Il Ministro della Salute Renato Balduzzi ha recentemente dichiarato che entro il 2020 assisteremo a un picco di decessi causati da patologie correlabili all’amianto.
Invitiamo inoltre tutti i cittadini ad attivarsi in prima persona per controllare lo stato delle coperture presenti sugli edifici privati e a mantenere alto il livello di consapevolezza e controllo fino a quando la bonifica non sarà completata.