È stato firmato presso la Provincia di Modena l’accordo di proroga della cassa integrazione straordinaria per crisi alla Puntoquattro, azienda di Fiorano Modenese leader nel settore del terzo fuoco. «Abbiamo garantito un ulteriore anno di copertura economica ai 126 dipendenti di un’azienda che sta attraversando una nuova difficile fase – spiega il sindacalista della Femca-Cisl, Andrea Sirianni – Abbiamo il dovere di tutelare l’occupazione dei lavoratori che in questi anni sono rimasti in fabbrica col sacrificio economico della cassa integrazione. Ora va gestita la rotazione della cigs, che si presenta più complessa perché l’azienda ha intenzione di dismettere alcuni reparti considerati non più economici. Chiederemo, pertanto, all’azienda di offrire una possibilità a tutti: un lavoratore o una lavoratrice non possono essere penalizzati a seconda del reparto, nessuno deve essere lasciato indietro. Per questo – aggiunge Sirianni – siamo disponibili a ragionare su percorsi di riqualificazione professionale per rafforzare le competenze dei lavoratori più a rischio». La Puntoquattro ricorre ormai da quattro anni agli ammortizzatori sociali e tuttavia fatica a uscire dalla crisi. Il terzo fuoco è stato per decenni un vanto del distretto ceramico perché apportava alle piastrelle un valore aggiunto “artistico” che solo il made in Italy poteva garantire. Le nuove tecnologie di decoro e le richieste del mercato hanno provocato la crisi di questo comparto, nelle cui imprese lavorano in buona parte donne giovani e con figli a carico.
«Noi facciamo il nostro mestiere, che è accompagnare le persone con gli ammortizzatori – continua il sindacalista Cisl – Le aziende facciano la loro parte, cioè continuare a investire. Anche banche e istituzioni devono contribuire, raccordandosi con le parti sociali per ragionare di sviluppo e creazione di nuovi posti di lavoro, come stiamo da tempo facendo con la “Fabbrica delle idee” che vede capofila il Comune di Fiorano». Per la Femca-Cisl l’intero territorio è chiamato a giocare un ruolo nell’elaborazione di una politica industriale distrettuale che continui a mettere il manifatturiero al centro del sistema economico. Serve, dicono i ceramisti Cisl, una mobilitazione di proposta per calare a livello locale le indicazioni formulate nel patto regionale per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva firmato il 30 novembre 2011 tra Regione, Upi, Anci, Uncem, Lega Autonomie, Unioncamere, associazioni imprenditoriali, sindacati, Abi e terzo settore.