Il terremoto non può e non deve essere in alcun modo il pretesto per la sospensione – da parte dei datori di lavoro e delle aziende – del contratto nazionale di lavoro, di ciò che resta dello Statuto dei lavoratori e della Costituzione per le lavoratrici e i lavoratori. E’ una pratica da sciacalli.
Oggi è infatti emerso il caso, denunciato dalla Cgil, di un’azienda di Carpi che vuole imporre ai propri dipendenti la firma di una liberatoria che sollevi l’azienda da ogni onere civile e penale nel caso di incidenti. E non è l’unico caso avvenuto in questi giorni.
Chiediamo perciò la massima tutela nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, l’intervento delle istituzioni e della magistratura: evidentemente come si sta facendo pagare ai lavoratori la crisi, così si vuole far pagare loro il terremoto e l’insicurezza nei luoghi di lavoro.
E’ vergognoso e va impedito.
(Nando Mainardi – segretario Prc Emilia-Romagna, Stefano Lugli – segretario Prc Federazione di Modena)