“Le aree della provincia di Modena maggiormente colpite dal terremoto sono sovrapponibili a quelle nelle quali le analisi e la cronaca confermano la maggior penetrazione ed il radicamento della casalesi e nell’Ndrangheta, soprattutto nel settore edile. Nella relazione presentata, la presenza dei casalesi è confermata a Modena città e provincia, soprattutto a Castelfranco Emilia, Nonantola, Bomporto, Bastiglia, Mirandola, Soliera, San Prospero. Una presenza che inquieta perché alcuni di questi comuni sono gli stessi colpiti dal terremoto. Bisogna impedire con ogni mezzo a disposizione che le attività e gli interessi della malavita organizzata si inseriscano nella fase della ricostruzione”.
Lo ha affermato il Consigliere regionale Andrea Leoni che ha partecipato al seminario che si è svolto oggi a Bologna in Regione sulla presenza delle mafie in Emilia Romagna.
“Bisogna fare fronte comune senza se e senza ma. L’offensiva del crimine organizzato che proprio nelle tragedie economiche e sociali trova gli spazi in cui inserirsi ed espandersi, va combattuto duramente su ogni fronte: politico, istituzionale, imprenditoriale. Non bisogna mettere la testa sotto la sabbia. Troppo spesso è stato così. Ognuno faccia la propria parte nel proprio ruolo senza sottovalutare i segnali di pericolo. Non sarebbe accettabile che la tragedia del terremoto si possa trasformare in una occasione per sviluppare la presenza dei clan. L’Emilia e gli emiliani stanno dimostrando contro il sisma una forza senza pari. Bisogna fare altrettanto con le organizzazioni criminali”.