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Pasqua: Confcommercio, meno italiani al ristorante

Meno 5,3% il giorno di Pasqua; meno 5,6% a Pasquetta: sono le cifre che fotografano le previsioni sull’affluenza ai circa 49.000 ristoranti aperti fra domenica e il lunedì dell’Angelo e che non fanno dormire sonni tranquilli ai gestori.

I dati, elaborati dal centro studi della federazione italiana dei pubblici esercizi, aderente a Confcommercio, segnalano ”il perdurante periodo di difficoltà” che attraversano i turisti ma anche i residenti visto che gran parte del pubblico che affolla i ristoranti in quei giorni è composto da famiglie (59,8%) e gruppi di parenti (46,2%) mentre i turisti costituiscono il 43,9% contro il 43,1% di residenti.

La spesa media pro-capite è stimata da Confcommercio in 40 euro, con una forbice di prezzi però molto ampia che va da 15 a 90 euro. Nella maggior parte dei casi sarà possibile mangiar bene e spendere poco scegliendo un menù degustazione: in questo caso – stima lo studio – il prezzo potrebbe risultare ridotto del 6,5%, mentre i più sofisticati che non sanno rinunciare all’ordinazione alla carta potrebbero pagare un conto più alto del 2,5% rispetto a quello pagato nel 2004.

I ristoranti aperti sono stimati in 47 mila il giorno di Pasqua e 2.000 in più – 49.000 – a Pasquetta con un’affluenza prevista di circa 1 milione e 900 mila clienti la domenica e oltre 2 milioni il giorno successivo. Cifre che confermano – secondo Confcommercio – l’andamento già cattivo registrato nel primo bimestre del 2005 dal 67,4% di un campione rappresentativo di oltre 60 mila ristoratori associati alla Fipe.

















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