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Rapporto 2004 della Polizia Provinciale

Il compito istituzionale della Polizia provinciale è quello di controllare le attività di caccia e di pesca e gestire i piani di controllo della fauna, ma in questi ultimi anni i 19 operatori, gli ex Vigili provinciali (un tempo i mitici guardiacaccia, dal 2003 Corpo di polizia provinciale) hanno esteso il campo d’azione anche all’ambiente: scoprono discariche abusive, sorprendono allevamenti che scaricano liquami senza autorizzazione e salvano animali selvatici in difficoltà. Ma non solo: stanno diventando sempre più frequenti gli interventi sul rispetto del codice della strada.

Nel 2004 gli agenti hanno eseguito 1276 controlli su altrettanti cacciatori ed emesso 237 sanzioni amministrative: quasi la metà (104) hanno riguardato la caccia, 59 il codice della strada (si tratta in genere di multe effettuate durante i controlli sulla caccia), 46 l’ambiente e 28 la pesca.

“Dall’attività del Corpo – sottolinea Emilio Sabattini, presidente della Provincia di Modena – emerge un sostanziale rispetto nel modenese delle norme sia sulla caccia e pesca che ambientali. In questi settori, tuttavia, non si deve mai abbassare la guardia; per questo potenzieremo l’organico della Polizia dai prossimi mesi. Intanto abbiamo già previsto un concorso per l’assunzione di due nuovi agenti”.

Guidata dal comandante Emanuela Turrini, la Polizia provinciale dal punto di vista organizzativo è suddivisa in due gruppi di specializzazione: faunistico e ambientale. Con la collaborazione di 26 agenti volontari controllano qualcosa come 250 mila ettari di territorio (160 mila ettari di superficie cacciabile, circa 60 mila ettari di aree protette e le aree vicine ai centri abitati dove è vietato cacciare.

Lo scorso anno hanno inviato alla magistratura 22 notizie di reato in prevalenza in materia di caccia (in particolare l’uso, vietato, di trappole e richiami vivi), oltre ad alcuni episodi di scarico abusivo di acque reflue e di deposito incontrollato di rifiuti pericoli.

Gli agenti, inoltre, hanno gestito e coordinato i piani di controllo della fauna selvatica per evitare squilibri faunistici, danni all’agricoltura, come nel caso dei cinghiali, oppure per salvaguardare gli argini dei fiumi dalle nutrie.

Sempre nel campo della gestione della fauna la Polizia provinciale ha effettuato il censimento di diverse specie animali e collaborato ad attività di studio scientifico, rilevazione e salvaguardia della fauna selvatica.

















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