”In Emilia-Romagna chi si ammala è abbandonato al suo destino”. E’ la denuncia del proprio caso sanitario, ma la singolarità sta nella forma che un reggiano ha scelto per farla: ha infatti comprato un’intera pagina di un quotidiano, la Gazzetta di Reggio, per spiegare come alla madre, non autosufficiente in seguito all’asportazione di un polmone e di una serie di metastasi al cervello dopo mesi di chemioterapie, sia stata negata l’indennità di accompagnamento.
Eugenio Bondi firma la pagina insieme con la madre, Maria Montanari, raccontando come il 19 maggio 2004, dopo la revisione per il controllo dei requisiti da parte della Commissione invalidi civili del distretto sanitario di Scandiano, il parere sia stato negativo.
Bondi racconta le gravi patologie della mamma, la duplice asportazione, i lunghi mesi di ricovero. E aggiunge di essere figlio unico e per questo di aver dovuto usufruire, per assistere la donna, di un’aspettativa non retribuita, per sanare la quale ”l’Inps ha abbozzato un calcolo di 1400 euro”.
”Ora – prosegue l’inserzione a pagamento – mia madre ha una badante regolarmente denunciata con contratto di lavoro come stabilito dalla legge Bossi-Fini, e non è autosufficiente”.
Sostenendo che altre persone con motivi meno gravi hanno ottenuto l’indennità, Bondi chiude dicendo: ”Noi dobbiamo solo lavorare, pagare e tacere, ma non finisce qui. La presente è soltanto l’inizio di una battaglia legale che arriverà a chi di dovere”.