Sono 120 le città del mondo che oggi ospitano l’edizione 2005 di ‘Familyfest‘, la festa delle famiglie che si svolge ogni 12 anni su iniziativa di Famiglie nuove, associazione promossa dal movimento dei Focolari. Per l’Emilia Romagna l’appuntamento è a Modena, al Forum ‘G. Monzani’, dalle 10 alle 18, dove è in programma un incontro con interventi e testimonianze, ma anche collegamenti con le iniziative in corso nelle altre città a cominciare da Roma, in Campidoglio, dove saranno presenti diverse personalità del mondo della cultura, della politica, dell’arte, della religione, tra le quali Chiara Lubich, fondatrice e presidente del movimento dei Focolari.
Filo conduttore di tutta la manifestazione è l’illustrazione di una visione positiva della famiglia con l’obiettivo di diffondere la cultura di un mondo unito, promuovendo la costruzione della pace. Un messaggio sintetizzato dal logo scelto per l’iniziativa: un’unica linea stilizzata tratteggia un germoglio con tre foglie in cui si profila una colomba: la famiglia, la prima forma sociale che si apre per far nascere e sviluppare tutta la società, appunto, nella fraternità e nella pace.
Le città principali dove si svolge la festa, che quest’anno ha come slogan “Just family: l’amore costruisce la pace”, sono San Paolo in Brasile, Manila, Bruxelles, Toronto, Tokyo, Teheran. E poi Gerusalemme, Melbourne, Stoccolma, Algeri, Nairobi, Zagabria, Krasnojarsk e Johannesburg. Molti dei collegamenti rappresentano l’occasione per approfondire la conoscenza delle tematiche legate alla famiglie nelle culture di altre religioni come il buddismo in Giappone o la società islamica in Iran e in Algeria. Da Gerusalemme, invece, saranno proposte le testimonianze di due madri: una ebrea, l’altra palestinese.
In collegamento dall’Ultrastadion di Manila, invece, verrà lanciato il progetto di solidarietà “Housing. Una famiglia, una casa” che, nato dalle famiglie dei quartieri più diseredati della metropoli filippina, ha fra i primi obiettivi la realizzazione di un villaggio di 120 abitazioni per 200 famiglie nelle zone depresse di Cebu nelle Filippine, il Sudest asiatico, e la Bolivia (America Latina). Caratteristica del progetto: innescare un circuito virtuoso che fa dei beneficiari i protagonisti del proprio sviluppo.