Mi aggiungo sicuramente al coro di persone che hanno manifestato soddisfazione e entusiasmo per il Festival della Filosofia e vorrei sviluppare alcune considerazioni dal punto di vista di chi come il sottoscritto rappresenta il settore alberghiero e ha una particolare attenzione al comparto del commercio che è quello più colpito dalla recessione economica con migliaia di esercizi che cessano l’attività perché nessuno è disposto a rilevare l’azienda.
Per tre giorni Modena e il suo centro storico hanno avuto una vita pulsante di persone, turisti, curiosi; gli alberghi nonostante l’ospitalità data a tanti sfollati dal sisma, hanno fatto buoni affari, anche se molti si sono meravigliati che una città colpita dal terremoto avesse applicato la tassa di soggiorno; vedremo nei prossimi giorni se il Comune di Modena ci ripensa, come promesso, perché questo balzello non è un bel modo si accogliere i turisti che fanno ore di treno e di auto per raggiungere Modena e “vivere” il Festival della Filosofia.
Una grande boccata di ossigeno per tante attività commerciali, un bel sogno che dura solo un fine settimana, ma anche un grande insegnamento per gli amministratori, gli imprenditori e i cittadini.
Bisogna continuare su questa strada concentrando le sempre minori risorse economiche nella promozione di eventi e manifestazioni che esaltino le peculiarità del nostro territorio: prodotti tipici, bel canto e arte, motori.
L’evento deve essere il momento promozionale di una eccellenza del territorio che rimane anche dopo l’effetto mediatico; ma bisogna crederci, occorre che gli amministratori degli enti concordino una strategia di almeno tre anni evitando di ripartire ogni anno da capo e in ritardo per effettuare quella promozione commerciale verso tour operator e agenzie che è alla base del successo turistico di un luogo.
Modena non è Roma, Venezia o Firenze dove è molto probabile che i turisti ci vadano anche se non organizzano eventi….; noi dobbiamo fare molto lavoro per farci notare ma abbiamo dei plus straordinari: il MEF, il museo Ferrari Maranello e le collezioni private di moto e auto storiche, la prossima apertura di “Piacere Modena” con tutti i prodotti tipici, la casa di Pavarotti che se diventasse Museo…, per non parlare delle eccellenze artistiche e architettoniche. Dobbiamo lavorare molto anche per diventare sempre più una città accogliente in grado di fare sentire davvero a suo agio l’ospite.
Siamo riconosciuti per essere gente aperta e “simpatica” ma non basta proprio; dobbiamo investire nella formazione, nella innovazione delle strutture anche alberghiere, nella differenziazione delle offerte, nella qualificazione del centro storico. Abbiamo davanti a noi una grande opportunità: fare diventare Modena una destinazione desiderata e attraente, creando nuove opportunità di lavoro qualificato e di investimenti.
Il Turismo come opportunità di rilancio economico, il turismo come leva che obbliga a migliorare la città perché una città che piace a chi ci vive, piace anche al turista di passaggio. Bisogna crederci e, parafrasando il tema della prossima edizione del Festival della Filosofia, bisogna “amare” il turista, il visitatore della nostra città.
(Amedeo Faenza)