Sciopero per l’intera mattina, proclamato dalla Fiom/Cgil di Carpi insieme alla Rsu, dei lavoratori della Goldoni di Carpi per rivendicare un piano industriale coerente e sostenibile nei prossimi anni e contro la decisione di mettere in cassa integrazione a zero ore tutti i 323 lavoratori sino al 28 gennaio 2013. Lo sciopero sarà accompagnato da un presidio davanti ai cancelli in via Canale 3, a partire dalle ore 6.30 del mattino e sino alle ore 11.
“Negli ultimi quattro anni la Goldoni Spa azienda leader nella costruzione di macchine agricole a Carpi – afferma Antonio Petrillo della Fiom/Cgil di Carpi – ha utilizzato gli ammortizzatori sociali per far fronte alla crisi, passando dalla Cassa integrazione ordinaria ai contratti di solidarietà, presentando sui diversi tavoli di trattativa, sia alla Rsu che alla Fiom/Cgil dei piani industriali che prevedevano investimenti sia in termini finanziari che professionali, che però a nostro avviso venivano giudicati poveri di contenuti”.
Per di più, i piani industriali con scarsi investimenti, presentati in questi anni, sono stati rispettati solo in minima parte, sia sul versante produttivo che su quello della professionalità.
“Gli investimenti a nostro avviso – continua il sindacalista – avrebbero dovuto servire a far tornare l’azienda a livelli produttivi accettabili, quindi anche ad una riduzione dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali e ad una maggiore stabilità economica”.
La Direzione aziendale ha tenuto un atteggiamento sempre poco costruttivo, la Rsu e la Fiom-Cgil hanno denunciato più volte con diverse iniziative di mobilitazione il mancato rispetto dei piani industriali illustrati, facendo presente ad ogni tavolo di trattativa, che se non ci fossero stati degli investimenti reali da parte dell’azienda, si sarebbe andati verso un peggioramento sia dal punto di vista finanziario, sia dal punto di vista dell’occupazione.
“La Goldoni, da parte sua, ha invece sempre negato che ciò potesse accadere – aggiunge ancora Petrillo – ribadendo fino al mese di luglio 2012 che non vi erano problemi e che la situazione era sotto controllo”.
Invece agli inizi di settembre la Rsu e la Fiom/Cgil vengono a conoscenza che la Direzione Aziendale ha chiamato telefonicamente molti lavoratori, comunicandogli che fino al 28 gennaio del 2013 venivano posti in cassa integrazione a zero ore, il tutto senza aprire un confronto con le Organizzazioni Sindacali.
Solo su sollecito del sindacato alla Direzione aziendale, è stato allora fissato un incontro tra le parti lo scorso 18 settembre, incontro nel quale l’azienda ha confermato di voler utilizzare la cassa integrazione ordinaria, in aggiunta al contratto di solidarietà in essere per tutti i 323 lavoratori attualmente in forza, “senza presentare un minimo di progetto, questa volta credibile, per poter avere delle prospettive di continuità aziendale dal punto di vista produttivo, anzi ha ribadito che non sa cosa succederà nei prossimi mesi” spiega il sindacalista della Fiom.
“Un atteggiamento che consideriamo elusivo e irresponsabile – aggiunge – e con lo sciopero di lunedì prossimo ribadiamo la nostra richeista che venga messa in campo una strategia industriale coerente e sostenibile e rifiutiamo invece quella basata su una logica di riduzione dei costi”. La Fiom/Cgil insieme alla Rsu chiederà anche un incontro in Regione per affrontare la vertenza.