“Qualche timido passo in avanti c’è stato. Rimane il fatto però che ad essere penalizzate dalla manovra antismog, prossima ad entrare in vigore, risultano essere ancora una volta le PMI del commercio e dei servizi, la cui stragrande maggioranza è concentrata all’interno dell’area di limitazione ala traffico”. È questa la riflessione che avanza Confesercenti Modena a seguito della presentazione da parte dell’Amministrazione del nuovo provvedimento antinquinamento, operativo dal 1 ottobre. “Ancora una volta – aggiunge l’Associazione – rimangono esclusi dalla manovra le grandi strutture di vendita cittadine”.
“In sede di confronto con l’assessore si è convenuto sulla necessita rispetto allo sforamento del valore limite giornaliero di PM10 di interventi energici in più direzioni, compreso il traffico veicolare. Alcuni di quelli adottati che ripropongono per altro scelte già fatte in passato – incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici, l’installazione di impianti Gpl o metano sugli autoveicoli, la promozione del trasporto merci ecologico (Cityporto) – ci trovano indubbiamente d’accordo. Non sono però risolutivi. La parte preponderante della manovra – che prevede: limitazioni al traffico anticipate al 1 ottobre, con l’aggiunta della prima domenica di ogni mese e ulteriori restrizioni in caso di sforamenti per sette giorni consecutivi – ci lascia comunque insoddisfatti”.
“L’area interessata è grossomodo la solita del centro storico e delle zone adiacenti; in cui si trova la stragrande maggioranza delle piccole attività commerciali della città che in un regime di deregolamentazione assoluta delle giornate (domeniche e festivi compresi) e degli orari di apertura degli esercizi sono costretti a dover competere con i centri commerciali, ancora una volta esclusi dalla cintura interessata dal blocco. Un vantaggio competitivo non indifferente che oltre a collocarsi in una fase economica recessiva, in cui il crollo dei consumi è fin troppo evidente – nel cuore storico di Modena il calo sta raggiungendo livelli del 40-50% – impatta anche con il decollo del nuovo piano sosta che un “qualche problema ” in termini di accessibilità lo sta creando. Non possiamo tuttavia non rimarcare il fatto che se la causa del malessere reale che stanno attraversando le pmi in centro è la crisi economica, fattori come piano sosta e inasprimento del blocco del traffico possono certamente diventare concause tali da inasprire ulteriormente lo stato di malessere e di disagio diffuso. Inoltre le misure straordinarie che dovrebbero essere adottate in caso di peggioramento delle condizioni dell’aria sono inadeguate a contrastare il fenomeno in quanto convergono su di un’area troppo limitata. Elementi che abbiamo prontamente esposto all’Assessore Arletti, invitandola ad ammorbidire l’impatto dell’accordo regionale, unitamente alla proposta di estendere l’area di limitazione almeno alla cintura delle tangenziali”.
“Altre cose per il resto sono condivisibili resto quali: l’apertura del parcheggio di piazza Tien An Men, l’abbassamento di un grado della temperatura del riscaldamento di abitazioni e uffici come si farà però a controllare?), come la decisione di non procedere con l’obbligo di chiusura delle porte di accesso delle attività commerciali”.