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Le donne di Tonino Guerra per la ricostruzione del Monastero delle Clarisse di Carpi

A quattro mesi dal terremoto che ha duramente colpito l’Emilia, Festival Francescano non poteva dimenticare i territori che hanno subito così gravi perdite. I francescani dell’Emilia-Romagna, organizzatori dell’evento (a Rimini dal 28 al 30 settembre) scelgono di farlo attraverso l’arte ispirata del grande poeta Tonino Guerra, recentemente scomparso, a favore del Monastero delle Clarisse di Carpi.

Il convento e l’annessa chiesa esterna vennero iniziati attorno al 1490 da Camilla Pio di Savoia, che vi si ritirò come monaca nel 1500 morendovi con concetto di santità nel 1504. Con l’esposizione “Le donne di Tonino” in Corso d’Augusto a Rimini, e la successiva asta prevista per domenica 30 settembre alle 18 in piazza Tre Martiri, sarà possibile contribuire alla ricostruzione di questi luoghi sacri, dove le monache di clausura affidano a Dio le loro preghiere per tutta l’umanità e accolgono tutti coloro i quali si rivolgano loro.

L’allestimento consiste in 14 arazzi di grandi dimensioni (160×200 cm) con disegni originali di Tonino Guerra. Afferma Rita Giannini, biografa dell’artista: “La mostra pone lo sguardo sulle figure femminili immaginarie di Guerra, in linea con il tema Femminile, plurale della quarta edizione di Festival Francescano”. “Si tratta di un vero e proprio omaggio al maestro santarcangiolese scomparso il 21 marzo – continua la Giannini – cittadino onorario riminese e cittadino del mondo; artista vicino alla spiritualità francescana e affascinato dal misticismo monacale; così come dall’universo femminile, profondamente esplorati nella sua opera letteraria e figurativa”. E conclude: “La pittura guerriana non è stata un’attività a margine rispetto a quella nota e non è un caso che le sue immagini poetiche espresse pittoricamente siano state definite haiku figurativi. La radice del suo fiorire grafico-pittorico è filosofica: azzerare i bisogni per accogliere ciò che ci sta intorno. Accade così che i suoi segni grafici e gli elementi cromatici facciano sbocciare la percezione di mondi e di umori colorati. L’invito è lasciarsi rapire dall’incanto di pensieri poetici fattisi concretezza, per toccare i nostri occhi e punzecchiare la nostra anima”.

Gli arazzi sono realizzati nella Bottega Pascucci di Gambettola, uno straordinario esempio di tutela e promozione delle antiche produzioni del nostro territorio. Dal 1826 ad oggi, infatti, la famiglia Pascucci rinnova il procedimento suggestivo e unico della stampa xilografica: le matrici in legno di pero intagliate a mano, una per una, impregnate della pasta colorante (dal ruggine, al blu, al verde) vanno a decorare i tessuti di canapa filati con telai di un secolo fa.

Sarà possibile aderire all’asta di beneficenza nel corso delle tre giornate di Festival Francescano, rivolgendosi all’infopoint di piazza Tre Martiri. Per informazioni: T. +39 334 2609797, www.festivalfrancescano.it.

















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