E’ di questi giorni l’inizio dei lavori di sostituzione ed integrazione dell’impianto di illuminazione stradale di via Dante e già fioccano le segnalazioni e le perplessità sulla qualità dell’intervento.
Facciamo un passo indietro per ricordare che il “ marciapiede a raso” fu realizzato dall’Amministrazione, su pressione del gruppo di opposizione allora guidato da Casoli, e l’assessore Maioli rinvio’ l’adeguamento dell’impianto sostenendo giustamente che si doveva individuare una soluzione aggiornata che garantisse un deciso miglioramento dell’arredo urbano del centro del paese e l’utilizzo delle nuove tecnologie per il risparmio energetico.
Oggi , invece, sembra che vengano semplicemente sostituiti pali e lampade con altri dello stesso tipo, cioè anni 60, con buona pace dell’aggiornamento tecnologico e dell’armonizzazione con la tipologia di illuminazione che va dal grattacielo in via Roma. Cosi’ avremo per sempre il centro del paese illuminato a macchia di leopardo con lampioni alti o bassi assolutamente disarmonici con tanti saluti alla qualità dell’arredo urbano già carente.
La critica più severa però la riserviamo al fatto che posizionando i pali quasi al centro del marciapiede si viene a realizzare una insopportabile barriera architettonica che limita fortemente il passaggio , per esempio, delle donne con carrozzine e dei disabili in genere.
Non si poteva proprio fare di meglio…..??…e che dire di quando ci sarà da fare la spalata sul marciapiede e gli operatori saranno costretti a tralasciare alcuni tratti di marciapiede ?
Ci auguriamo soltanto che almeno i corpi illuminanti rispondano a requisiti di economia e durata nel tempo ma ribadiamo che realizzare marciapiedi a raso che rappresentano un passo avanti per la mobilità dei cittadini e poi riempirli di barriere architettoniche rappresenta un grave limite ed una evidente carenza di univoca programmazione e progettazione per il paese.
(Federico Tamburini, Movimento Persone e Montagna)