Sostenere, con apposite risorse, piani formativi rivolti a lavoratori dipendenti, autonomi e ai titolari degli studi professionali: questo l’obiettivo dell’accordo sottoscritto nei giorni scorsi dall’assessore regionale alla Formazione professionale Patrizio Bianchi e dal presidente del Fondo Paritetico Interprofessionale Fondoprofessioni Massimo Magi.
Dopo gli accordi nei settori terziario e del turismo, la Regione intende così rispondere ai bisogni di formazione dei lavoratori autonomi, dei titolari degli studi professionali e delle imprese collegate. Si tratta delle professioni della conoscenza con importanti ricadute sugli indotti di riferimento dal punto di vista economico-produttivo.
Nello specifico, l’offerta formativa riguarderà i titolari di studi di: architettura, commercialisti, avvocati, ingegneri, notai, esperti contabili, consulenti del lavoro, medici, geometri, dentisti, periti industriali, veterinari, revisori contabili, ecc.
“Per le professioni della conoscenza la formazione è fondamentale per alimentare i processi di innovazione non solo nei rispettivi studi professionali, ma anche negli indotti ad essi collegati – ha spiegato l’assessore regionale Patrizio Bianchi – e con questo accordo puntiamo ad individuare soluzioni tecniche e operative per la programmazione delle misure formative”.
“Questo Accordo – ha affermato il presidente Magi – riveste una grande importanza per quei lavoratori autonomi e titolari di studi professionali in Emilia Romagna aderenti al nostro Fondo Interprofessionale. Fondoprofessioni sta operando affinché si crei una maggiore sinergia con le Regioni nella programmazione delle risorse per i piani formativi da realizzare a livello locale”.
L’integrazione tra risorse regionali, nazionali ed europee è una delle strategie messe in campo dalla Regione Emilia Romagna per garantire un’offerta formativa che sappia rispondere alle differenti esigenze di qualificazione di tutte le imprese e di tutti i lavoratori del territorio, promuovendo innovazione, valorizzando eccellenze, e al contempo, sostenendo l’adattabilità e la permanenza nel mercato dei lavoratori a rischio di esclusione.
Particolare soddisfazione per l’accordo è stato espressa anche dal presidente regionale di Confprofessioni dell’Emilia Romagna, Maria Paglia: “Il finanziamento della formazione professionale per queste categorie di lavoratori consente di sostenere quei processi di adattamento e di sviluppo anche in micro e piccole realtà produttive”.