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Sisma, trasferimento attività economiche: nel modenese già 695 domande per accedere ai contributi

Sono oltre 695 le aziende modenesi che hanno fatto domanda per accedere ai contributi concessi a chi vuole trasferire temporaneamente la propria attività commerciale, artigianale e gli studi professionali danneggiati dal terremoto. Il bando, gestito dalla Provincia di Modena, mette a disposizione 9 milioni di euro di finanziamenti europei che la Regione ha assegnato alle province di Modena, Bologna, Reggio Emilia e Ferrara a sostegno della nuova localizzazione, oltre a un milione destinato ai Comuni per l’allestimento delle aree. Alla seconda e ultima chiamata del bando, che si chiude lunedì 1 ottobre, dovrebbe concorrere qualche altra decina di aziende modenesi.

«L’obiettivo – commenta Daniela Sirotti Mattioli, assessore provinciale alle Politiche per l’economia locale – è consentire a queste imprese di proseguire l’attività, e al contempo ripristinare reti di servizi per la cittadinanza. Un esempio positivo è l’apertura della galleria commerciale “Alborgo” che inaugura sabato 29 settembre a Mirandola: un gruppo di 25 commercianti e professionisti che si sono riuniti in consorzio per poter ripartire».

Le 695 domande di imprese modenesi, relative a centri da attivare in 13 Comuni dell’area nord, rappresentano la stragrande maggioranza delle istanze presentate alla Regione, a fronte di poche decine di richieste arrivate dalle altre tre province.

I fondi per gli imprenditori saranno destinati per il 90 per cento alle attività economiche con immobili dichiarati inagibili o inaccessibili; il restante 10 per cento alle altre domande. Ai fini della redazione della graduatoria, a parità di valutazione le domande saranno ordinate in base alla appartenenza a settori di attività prioritari e alla data di invio della domanda. Con l’obiettivo di sostenere il trasferimento e la riapertura delle attività, il bando prevede la concessione di un contributo in conto capitale fino all’80 per cento delle spese ammesse, per un importo massimo concedibile di 15mila euro. L’investimento minimo è di 5mila euro. Sono ammesse spese impiantistiche per l’allestimento delle aree, strutture e opere accessorie; per l’acquisto e la messa in opera di strutture temporanee; per l’affitto o il noleggio delle strutture e degli ambienti adibiti a rilocalizzazione; per allacciamenti di utenze e traslochi.

















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