«Anziché effettuare una spending review equa ed efficace, il Comune di Sassuolo ha deciso di colpire i più deboli, cioè i suoi dipendenti». Lo afferma il segretario provinciale della Cisl Funzione pubblica, Stefania Gasparini, commentando la riduzione per 400 mila euro del fondo di produttività dei dipendenti comunali, approvata la settimana scorsa dal consiglio comunale di Sassuolo. «Noi ci siamo opposti da subito all’intenzione dell’amministrazione comunale di fare cassa tagliando linearmente il fondo di produttività dei dipendenti – ricorda Gasparini – Il nostro no è sempre stato motivato con il diverso trattamento riservato ai dirigenti. Non tutti sanno che il Comune di Sassuolo ha uno dei dirigenti pubblici meglio pagati di tutta la provincia: si tratta del direttore generale, che percepisce uno stipendio annuo lordo di 76.157,33 per un incarico part-time». Di fronte alle difficoltà del bilancio comunale, i sindacati si erano dichiarati disponibili a rivedere alcune voci, purché l’amministrazione si fosse impegnata a proporre una revisione della spesa equa e razionale.
«Avevamo chiesto una riorganizzazione dei servizi, dopodiché – precisa il segretario della Cisl Funzione pubblica – avremmo potuto eventualmente discutere i premi di produttività, ma partendo in ogni caso dai dirigenti che, invece, non sono colpiti dai tagli. A rimetterci sono soltanto i dipendenti, che svolgono il proprio lavoro con impegno e professionalità e vengono remunerati come da contratto e regolamento». Stefania Gasparini esprime forti critiche anche sulla gestione della Sgp (Sassuolo gestioni patrimoniali srl), la società partecipata dal Comune di Sassuolo.
«A oggi non abbiamo certezza dei conti, della disponibilità di liquidità e del futuro dei lavoratori. Anche in questo caso da mesi si ipotizza di riorganizzare la spesa, ma a oggi nessun passo concreto è stato compiuto. Chiediamo, quindi all’amministrazione comunale, – conclude il segretario provinciale della Cisl Funzione pubblica – di riaprire immediatamente il confronto».