Abbiamo intenzione di ribadire anche per il territorio modenese la posizione che stiamo sostenendo in tutta l’Emilia-Romagna: no alla fusione tra Hera e Acegas-Asp. Dietro l’esca dei maggiori introiti per le casse comunali si nasconde una politica che svuota il territorio del patrimonio pubblico e dei servizi. Questa fusione conduce su una strada, quella della privatizzazione dei servizi primari, che non condividiamo. In particolare per quanto riguarda l’acqua è stato recentemente votato un referendum contro la privatizzazione che non può essere evaso in questo modo.
Con la fusione ci sarà la perdita, da parte dei comuni emiliano-romagnoli, della maggioranza assoluta perché passeranno da una quota del 51% a una del 47%. Quindi per i comuni, che già oggi faticano a far pesare la propria voce sulle decisioni dell’azienda, sarà domani ancora più difficile far valere i bisogni dei cittadini. Aumenteranno i dirigenti da 7 a 20, dirigenti che sono pagati profumatamente e con stipendi nettamente più alti di quelli che lavorano nel pubblico. I debiti di Acegas-Asp che dovranno essere ripianati da Hera, anch’essa indebitata, graveranno sulla ricapitalizzazione che avverrà nel 2014, nella quale probabilmente l’azienda dovrà cedere ai privati un’ulteriore quota, allentando ulteriormente il controllo dei comuni e dei cittadini sul servizio.
I comuni e di conseguenza i cittadini avranno sempre meno potere decisionale sugli investimenti e sulla gestione dell’azienda che eroga loro i servizi. Situazione già attuale oggi visto che di fatto in questi giorni si sta chiedendo ai comuni di ratificare una decisione già presa più in alto e che, come abbiamo detto sopra, scavalca la volontà popolare espressa col referendum contro la privatizzazione dell’acqua. Per coprire questo tipo di investimenti e l’acquisto di Acegas-Asp sarà inevitabile un aumento dei costi in bolletta per tutti i cittadini, che vedrà lievitare i costi senza però riscontrare una maggiore qualità del servizio e senza peraltro poterlo contestare efficacemente.
(Alessandro Borghetti, Coordinatore Provinciale Idv Modena)