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L’Operazione ‘Abate’ della Squadra Mobile bolognese

C’è’ il capo dell’organizzazione che decide quando “colpire”, le accortezze da seguire, i compiti di ciascuno e come far spartire il bottino; il “palo” che protegge la base logistica dell’organizzazione, bonifica preventivamente tutti i percorsi e i luoghi degli incontri, scorta le moto durante le rapine; il braccio operativo del gruppo che entra armato in banca, consuma materialmente le rapine, carica e trasporta il bottino.

Poi ancora l’esperto del “piede di porco” l’unico in grado di scardinare i portoni d’ingresso nel giro di pochi secondi; l’incaricato di selezionare gli obiettivi che effettua i sopralluoghi, controlla i sistemi di sicurezza, individua gli orari di caricamento dei bancomat e studia le vie di fuga; infine c’è il coordinatore degli assalti: si apposta ore prima davanti all’obiettivo, dà il via ai complici, stabilisce quando entrare e uscire dalla banca.

Sono questi i componenti dell’organizzazione criminale, disarticolata dagli uomini della Squadra Mobile, facente capo a William Santagata, elemento di spicco dell’omonima famiglia di storici rapinatori del quartiere “Pilastro”.

Nel corso di una conferenza, stamane, sono state illustrate le tappe investigative che hanno portato agli arresti per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla consumazione di rapine a mano armata, rapina e tentata rapina pluriaggravata in concorso, detenzione di arma clandestina, riciclaggio e ricettazione.

Sono tutt’ora in corso indagini finalizzate ad attribuire alla responsabilità della banda ulteriori rapine in danno di istituti di credito di Bologna  consumate con il medesimo modus operandi e la tecnica del “piede di porco” che è da sempre appannaggio di famiglie di spicco della criminalità bolognese concentrate prevalentemente nel quartiere Pilastro.

Nell’ambito dell’operazione sono state sequestrate sei moto di grossa cilindrata e targhe rubate, caschi, arnesi atti allo scasso e tre piedi di porco, un revolver “Smith & Wesson” calibro 22 modificata con silenziatore, 23 cartucce calibro 7,65 ed una replica di una Colt 191, il frontale di una cassa continua divelto dalla sede originale dopo un’ esplosione, nonché chiavi passpartout di sblocco sempre per casse continue.

















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