Dalla base operativa che aveva ricavato nella stanza di un’affittacamere del comune di Luzzara, gestiva l’illecita attività di riciclaggio del rame ripulendo l’oro rosso contenuto nella guaina dei cavi sottratti dalla linea ferroviaria Guastalla – Suzzara.
A scoprirlo i carabinieri della Stazione di Luzzara che a conclusione di una mirata attività investigativa hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia un 25enne disoccupato di Gonzaga (MN).
I fatti hanno avuto origine la mattina del 18 agosto 2012, quando un responsabile di Ferrovie Emilia Romagna su richieste di un dipendente dello stesso ente interveniva presso il passaggio a livello ferroviario della frazione Tagliata di Guastalla poiché le sbarre erano abbassate, quindi il casello era stranamente chiuso nonostante la domenica i treni su quella tratta siano sospesi. Vista l’impossibilità di riaprire il casello, per la mancanza di elettricità, veniva ripercorsa la tratta ferroviaria sino a quando in località Maso di Luzzara si comprendeva il motivo del guasto. Ignoti ladri infatti dopo aver tranciato i cavi elettrici custoditi all’interno dei manufatti in cemento, posti lungo la tratta ferroviaria Guastalla – Suzzara, asportavano alcune centinaia di metri di cavo elettrico ponendo in blocco le barriere del citato transito ferroviario, senza fortunatamente provocare incidenti. Il raid furtivo cagionò un danno economico alle ferrovie dell’Emilia Romagna per varie migliaia di euro.
I Carabinieri di Luzzara, chiamati dai derubati, intervenivano sul posto avviando le prime indagini. Una prima svolta si otteneva dopo qualche giorno allorquando, in un podere agricolo di Via Valbone del comune di Luzzara, i Carabinieri rinvenivano una cinquantina di metri di cavi elettrici risultati poi appartenere al lotto dei cavi elettrici sottratti dalla predetta linea ferroviaria. Nelle settimane a seguire le attenzioni investigative dei militari si spostavano su un mantovano 25enne, con precedenti di polizia specifici che nel periodo dal 7 al 27 agosto aveva alloggiato in un’affittacamere del paese da dove si era allontanato rendendosi irreperibile. Nei suoi confronti i militari hanno acquisito incontrovertibili elementi di responsabilità avendo individuato nella camera da lui occupata il “laboratorio” di riciclaggio del rame sottratto dalla ferrovia. All’interno della camera infatti oltre a specifici strumenti da scasso come tronchesi e pinze taglia fili, sequestrati dai carabinieri, i militari rinvenivano svariate decine di metri di guaina “ripulite” dal rame che era stato sottratto. Guaine, quelle rinvenute dai carabinieri, risultate appartenere ai cavi elettrici asportati dalla predetta linea ferroviaria. Alla luce di quanto verificato i carabinieri di Luzzara denunciavano alla Procura reggiana il sunnominato 25enne su cui ora si stanno indirizzando le attenzioni investigative per analoghi colpi compiuti lungo la tratta ferrata della provincia di Reggio Emilia.
Un’ulteriore denuncia che potrebbe presto portare ad un’importante svolta nelle indagini che da tempo i Carabinieri reggiani stanno conducendo su un fenomeno, quale quello del furto di rame, che anche nella provincia di Reggio Emilia sta assumendo dimensioni rilevanti grazie al fiorente mercato che vede da una parte numerosi ladri che depredano aziende, cimiteri e tratte ferroviarie e dal’altra compiacenti rottamai che acquistano rame ed ottone a 2 euro al chilo a fronte del prezzo di mercato che si aggira sui 7 euro al chilo.