Nello scorso anno scolastico erano 173 i bambini e i ragazzi con disturbi dello spettro autistico che frequentavano le scuole di Modena e provincia. A loro e alle loro famiglie è dedicata la lezione magistrale che la psicologa dell’età evolutiva Flavia Carretto svolgerà sabato 6 ottobre dalle 9 alle 13 al Memo di via Jacopo Barozzi 172. All’incontro, nel quale si parlerà in particolare dell’analisi e della gestione dei comportamenti problematici, parteciperanno anche l’assessore all’Istruzione del Comune di Modena Adriana Querzè, Paolo Soli del servizio di Neuropsichiatria dell’Ausl di Modena, Maria Grazia Roversi della Provincia di Modena e Rita Fabrizio dell’Ufficio scolastico provinciale di Modena. Il seminario è aperto al pubblico, ma bisogna iscriversi on line (www.comune.modena.it/memo). Saranno presenti rappresentanti di Associazioni di familiari e la mattinata sarà anche l’introduzione ai corsi di livello di base e livello avanzato del Progetto regionale autismo.
A Modena, già 86 gli educatori e insegnanti di 5 scuole della provincia hanno partecipato negli ultimi anni scolastici a corsi di formazione sui disturbi dello spettro autistico nei bambini sotto i 6 anni: uno di livello base sul tema del gioco, l’altro di livello avanzato sulla comunicazione aumentativa, uno strumento utilizzato per migliorare le abilità e le capacità di persone con disturbi dello spettro autistico. Il progetto formativo, in fase sperimentale, ha coinvolto due nidi (Arcobaleno di Cognento e Azzurro di Castelnuovo Rangone) e tre scuole d’infanzia (san Giuseppe di Sozzigalli, Dante Alighieri di Modena e sant’Agostino di Sassuolo). Dopo una valutazione sui risultati, la formazione potrà essere estesa a insegnanti di altre scuole e utilizzata anche per intervenire su differenti disabilità.
I disturbi dello spettro autistico sono caratterizzati da comportamenti ripetitivi, problemi di interazione sociale, sviluppo alterato delle capacità di comunicazione e del gioco. Si va dalle forme più gravi, associate anche a ritardi cognitivi, a quelle più lievi come la “sindrome di Asperger”.
A livello nazionale si stima che le forme classiche di autismo colpiscano dalle 10 alle 13 persone su 10 mila, mentre se si considerano tutti i disturbi dello spettro autistico, includendo quindi anche le forme con sintomi più lievi o variabili, la stima sale a 40 o 50 casi ogni 10 mila persone. Nelle scuole statali dell’Emilia-Romagna, secondo i dati raccolti a febbraio 2012, gli alunni con diagnosi di autismo sono 1.160, un valore che rappresenta il 9,7% dei ragazzi disabili e lo 0,22% della popolazione scolastica. I dati modenesi parlano di 173 alunni in provincia: 24 alla scuola dell’infanzia, 73 alle elementari, 34 alle medie e 42 alle superiori.
Descritto in ogni ambiente sociale e in tutte le popolazioni, l’autismo si manifesta in prevalenza nei maschi, in misura da 3 a 4 volte superiore alle femmine. Può essere diagnosticato in modo attendibile per lo più entro il terzo anno d’età e, in alcuni casi, entro i 18 mesi. Di solito sono i genitori a notare per primi nei loro figli dei comportamenti insoliti, ma accanto alle famiglie occorre la presenza di altri soggetti in grado di fornire sostegno.