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Confagricoltura Modena ribadisce il no al decreto-legge. Bergamaschi “Ci piacerebbe sapere di cosa sono contenti in Regione…”

Il presidente di Confagricoltura Modena Eugenia Bergamaschi torna sulle decisioni prese dal Governo nel corso del Consiglio dei Ministri dello scorso giovedì 4 ottobre, sottolineando ancora una volta le esigenze del settore agricolo e le promesse non mantenute dall’esecutivo: «Ad oggi il decreto-legge non c’è, siamo fermi al comunicato stampa uscito giovedì. Abbiamo letto che qualche comparto economico si è detto soddisfatto delle misure adottate dal Governo; noi, dopo esserci confrontati anche con Confagricoltura nazionale, confermiamo la nostra totale insoddisfazione. Ci fa piacere che anche la Regione Emilia-Romagna veda con favore i contenuti del decreto-legge, ma vorremmo sapere di cosa sono contenti. Personalmente continuo a ricevere lettere e telefonate di imprenditori agricoli della zona terremotata delusi e arrabbiati per l’attuale situazione e per le decisioni prese a Roma. Attualmente i soldi promessi non sono arrivati e la ricostruzione è stata portata avanti con risorse e rischi a carico dei nostri associati. Siamo ancora in attesa di ricevere indicazioni precise per quanto riguarda l’accatastamento dei fabbricati fortemente danneggiati dal sisma, che ad oggi deve essere fatto entro il 30 novembre. Il tutto in un contesto nel quale la burocrazia blocca tutto, come successo con i soldi raccolti con gli sms».

Il presidente di Confagricoltura parla di risposte inadeguate alle richieste concrete dell’associazione e punta il dito contro le istituzioni: «Burocrazia, balzelli, perizie giurate e certificazioni sono l’unica risposta che riceviamo, in una fase in cui avremmo bisogno di chiarezza. Noi non vogliamo lo slittamento al 2014 del pagamento dell’Imu, come previsto nel decreto, chiediamo piuttosto l’eliminazione del pagamento dell’Imu per i fabbricati fortemente danneggiati. Altre zone della penisola, decisamente meno produttive della nostra, hanno goduto di esenzioni fiscali ben più importanti in occasioni paragonabili. Se la Regione è soddisfatta, Confagricoltura Modena non lo è ed è pronta a farsi sentire nelle sedi opportune».

















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