Inevitabili disagi domani e venerdì per il trasporto ferroviario. Giovedì 12 alle 21 scatta infatti lo sciopero nazionale di 24 ore dei ferrovieri, fino alle 21 di venerdì 13, dopo l’avallo della Commissione di garanzia che ha dichiarato regolare la protesta.
Viaggeranno solo i convogli previsti dalle fasce di garanzia. Sembra quindi caduto nel vuoto, salvo improbabili sorprese, l’appello lanciato sabato scorso dal presidente e ad delle Ferrovie, Elio Catania, il quale ha invitato Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt, Orsa, Ugl e Fast a tornare al tavolo delle trattative, abbandonato bruscamente il giorno prima dopo due settimane di confronto su tre principali questioni: rinnovo del biennio economico contrattuale, sicurezza e piano aziendale di sviluppo.
Le distanze al momento sembrano incolmabili: in primo piano l’aumento del biennio economico 2005-2006 con una forchetta piuttosto ampia: 112 euro la richiesta dei sindacati, 75 euro quelli offerti dall’azienda. Vi è anche la questione sicurezza, che resta terreno di confronto piuttosto caldo e infine il piano di sviluppo, del quale ai sindacati sono state illustrate le linee guida ma non le cifre sugli esuberi, circa 10.000 secondo l’azienda.