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Sisma, no tax area bocciata, la Lega: “ha vinto l’apparato”

“La ‘no tax area’ è stata respinta senza neanche sapere il perché. Quanto a proposte sul terremoto questa maggioranza teleguidata è stata solo capace di eseguire gli ordini di partito”.

Così i consiglieri del gruppo regionale della Lega Nord Mauro Manfredini, Manes Bernardini, Stefano Cavalli e Roberto Corradi dopo la bocciatura, questo pomeriggio in commissione “Bilancio, affari generali e istituzionali” della proposta di legge alle Camere per istituire una zona franca nell’area colpita dal sisma del 20-29 maggio. L’iniziativa legislativa, presentata il 12 giugno scorso dal Carroccio, approderà comunque in aula mercoledì prossimo.

“Neanche di fronte a un appello disperato dei territori terremotati la maggioranza si è lasciata convincere – dicono i consiglieri leghisti – . Hanno prevalso le bandiere di partito e la sudditanza a ‘Re Monti’. Proviamo sdegno e disappunto. Questo pomeriggio la commissione ha servito l’ennesimo assist all’antipolitica”.

“Per coprire i danni del terremoto basterebbe non applicare tasse almeno per un anno. Concedere un anno di ‘no tax area’ equivarrebbe infatti a lasciare al territorio 6miliardi di euro (stime Confindustria) di gettito, esattamente quanto manca alla ricostruzione”.

“L’Emilia ha ottenuto, nell’immediato post sisma, 500milioni di euro, la stessa cifra stanziata per l’emergenza del Nord Africa. L’Abruzzo ha ricevuto 11miliardi reali, tagli e proroghe fiscali di tre anni, l’Emilia supera di poco gli 8,5miliardi e le rimangono ancora due sole settimane per stanziare tasse e contributi a Roma. Siamo i figli bistrattati di uno Stato che non ci merita e che preferisce programmare spese per 15miliardi di euro per l’acquisto di 90 cacciabombardieri F-35 piuttosto che aiutare il cuore produttivo del Paese”.

“Il nostro atteggiamento è stato di grande apertura – precisano i consiglieri -. Lo dimostra il fatto che la discussione è approdata in commissione dopo un primo rinvio, da noi voluto per arrivare a una forma condivisa. Niente da fare. La maggioranza ha rinnegato le promesse e ha vinto l’apparato”.

“Il consiglio dei commissari del popolo dell’URSS avrebbe avuto un atteggiamento più morbido e conciliante. Ora non rimane che l’approdo in aula, mercoledì prossimo, per il quale fin da subito annunciamo battaglia. Se incontreremo l’ennesimo muro inscalfibile della Regione siamo pronti alla protesta di piazza”.

















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